Chiodi, no ai comizi per motivi di sicurezza

18 Maggio 2014

Per il candidato presidente del centrodestra trasferta vietata nella Marsica. Si sospettano minacce

AVEZZANO. Trasferta sconsigliata nella Marsica per il presidente della Regione, Gianni Chiodi. Motivi di sicurezza ai quali non si può sottrarre, in alcun modo.

La comunicazione è arrivata ieri pomeriggio proprio mentre il governatore, che è a caccia della conferma, stava per muoversi in direzione Gioia dei Marsi, dove era atteso per un incontro elettorale a sostegno del candidato di Forza Italia alle Regionali, Emilio Iampieri. Analoga decisione per la sua presenza ad Avezzano in serata.

Presidente, cosa è avvenuto?

«Alle 15.30 il caposcorta ha ricevuto istruzioni affinché io evitassi incontri nella Marsica per una misura di sicurezza».

Chiodi, per la verità, è soggetto, da circa un mese e mezzo, a un programma di protezione anche se le motivazioni non si conoscono in quanto vi sono indagini in corso. Esattamente da quel momento gli uomini della Digos e i carabinieri si alternano, una settimana a testa, nella protezione del presidente. «Mi accompagnano dalla mattina fino a sera», conferma Chiodi, «ed è una misura di protezione rispetto alla quale non posso conoscere i particolari».

Ha mai ricevuto minacce?

«Mai ricevute, salvo un proiettile un paio d'anni fa all'assessorato alla Sanità».

I controlli a tutela di Chiodi richiamano alla mente le scene da film americani con le forze dell’ordine che si trattengono stabilmente nelle stesse stanze del presidente della Regione, fanno sopralluoghi prima che lui arrivi e controllano tutto.

«Mi dicono di stare tranquillo, forse è solo per cautela, ma è la prima volta che mi hanno detto di non andare a Gioia». A Chiodi è stato consigliato (vietato?) di identificare l’auto con simboli o altre scritte riconducibili alla sua persona. E non può neppure pubblicare il calendario degli appuntamenti sul profilo facebook o sul suo sito.

Una sorta di trattativa è stata necessaria anche per garantire i suoi movimenti in auto. Rifiutato il trasporto in un veicolo delle forze di polizia e anche la presenza di poliziotti o carabinieri nell’auto di Chiodi, si è optato per le due auto a stretto contatto. Queste misure dureranno fino al 30 maggio, poi si vedrà.

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