Confindustria Chieti Pescara alla Regione: azioni concrete per l'Automotive

9 Settembre 2022

L'associazione degli imprenditori invoca la difesa del settore attraverso sburocratizzazione, politiche fiscali anticicliche su carburante e altri costi di esercizio e incentivi per le rinnovabili

Politica industriale per la transizione produttiva con attrazione di investimenti e sburocratizzazione, reskilling e upskilling per le risorse umane, politiche fiscali anticicliche su carburante e altri costi di esercizio per favorire la domanda e l’impiego di veicoli ad alimentazione alternativa, incentivi alle infrastrutture per rinnovabili, per le ricariche elettriche, il rifornimento di idrogeno e di biocarburanti.

Parte da qui il piano d’azione che il presidente di Confindustria Chieti Pescara Silvano Pagliuca ha presentato oggi, venerdì 9 settembre, nella sede associativa di via Raiale a Pescara sulle problematiche legate alla transizione dall’endotermico all’elettrico che coinvolgono il settore Automotive in Abruzzo, dando voce alle imprese del territorio già impegnate in prima linea nel rilancio della competitività della filiera che rappresenta il primo settore produttivo regionale.

“I dati parlano chiaro”, sottolinea Pagliuca: “il comparto in Abruzzo produce l’11% del prodotto interno lordo (in Italia la percentuale è del 6%), vale 8 miliardi di fatturato, conta 25.000 addetti (poco meno di un decimo del totale del Paese) e rappresenta il 55% dell’export regionale.

Il Sistema imprese è impegnato nel contribuire a raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi con una drastica riduzione delle emissioni di gas serra del 55% fino al 2030 e la piena neutralità climatica entro il 2050. Lo stop in Europa alla vendita di tutte le auto a motore endotermico - vale a dire a combustione interna - prevista per il 2035 assieme alla attuale crisi energetica e alla scarsità dei componenti - unito all’aumento dei costi delle materie prime e al rafforzamento del dollaro - stanno creando situazioni di stallo nelle imprese del settore e dell’indotto: siamo chiamati però a trovare, d’intesa con le istituzioni e la politica, concrete soluzioni e nuove prospettive di crescita.”

Le soluzioni per una energia a costi più ragionevoli? Secondo Pagliuca attuabili ma ancora bloccate dalla burocrazia. Alla Regione Abruzzo Confindustria Chieti Pescara chiede atti concreti per le imprese. A partire dalla logistica, con l’immediata attuazione delle previsioni per le opere in area Zes che favoriranno la capacità distributiva delle imprese e il recupero dei margini: il potenziamento dei trasporti e delle interconnessioni tra l’Abruzzo e altri paesi europei è una questione di vita o di morte. Le opere si avvarranno dei fondi Pnrr e non saranno subito disponibili, ma è urgente avviarle. E poi formazione e ricerca, volani di sviluppo in un mondo in frenetico cambiamento.

Per l’energia, soprattutto, lo scorrimento della graduatoria della Regione sul bando POR FESR 2014-2020 “promozione di una economia a basse emissioni di carbonio” incentivando le numerose aziende richiedenti a procedere con l’installazione di impianti di energia rinnovabile.

Infine, ma non meno importante: alleggerire subito la fiscalità per le imprese regionali, sospendendo l'Irap, l'addizionale Irpef e i canoni consortili.

Alla conferenza la testimonianza anche di due grandi imprese associate a Confindustria Chieti Pescara, colpite dalla crisi del settore e da quella congiunturale.

Carlo Fulgenzi - Italy Belt Operations Director di Dayco - azienda multinazionale con oltre 100 anni di esperienza, più di 40 sedi in 21 Paesi del mondo e oltre 4000 dipendenti, leader globale nella ricerca, progettazione, produzione e distribuzione di componenti per i sistemi di trasmissione dei motori nel settore automotive e per applicazioni Industriali - ha sottolineato come gli attuali prezzi dell’energia fino a 8 - 9 volte superiori all’anno precedente stanno deteriorando la marginalità dei prodotti rispetto a fornitori che hanno produzioni fuori Europa, in India e Cina. “Se la situazione dovesse perdurare, il tessuto industriale rischia danni importanti”, ha concluso Fulgenzi.

Per Denso Manufacturing Italia S.p.A. - uno dei più importanti produttori di sistemi avanzati e componenti per l'automotive che tra i propri clienti annovera le principali case costruttrici mondiali e nello stabilimento di San Salvo, fondato nel 1972, principalmente produce e vende motorini di avviamento, alternatori e piccoli motori legati alla tecnologia del motore endotermico – è intervenuto Alfonso Orfanelli, HR and Digital Transformation: “L’azienda sta attraversando un processo di transizione tecnologica verso l’elettrico e la situazione del momento la penalizza, come accade per tutte le aziende del comparto, nel suo progetto di sostenibilità: si tratta di un elemento necessario per affrontare il cambiamento. Un esempio su tutti: la bolletta energetica è passata da circa 200.000 euro di luglio 2021 ai 980.000 euro di luglio 2022, pur essendo diminuiti i consumi. È indispensabile uno sforzo sinergico a tutti i livelli: politica, istituzioni, imprese, associazioni e parti sociali devono fare fronte comune per garantire continuità e sostenibilità sociale”.