Confindustria: pronti a ripartire

La presidente Federica Guidi inaugura lo spazio per le aziende

L’AQUILA. I giovani imprenditori di Confindustria hanno deciso di “adottare” la scuola materna ed elementare della Dottrina Cristiana, gravemente danneggiata dal terremoto. E lo hanno fatto promuovendo una raccolta di fondi che ha finora prodotto 55 mila euro. L’iniziativa è stata annunciata ieri, al centro commerciale “L’Aquilone”, in occasione dell’inaugurazione della sede provvisoria di Confindustria e dell’open space che supporterà la ripresa delle attività imprenditoriali.

Un appuntamento al quale non è mancata la presidente nazionale Federica Guidi, accompagnata nella sua visita all’Aquila dal responsabile regionale Fabio Spinosa. E poi i rappresentanti delle istituzioni, tra cui la presidente della Provincia Stefania Pezzopane, il prefetto Franco Gabrielli, il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano e l’assessore comunale Marco Fanfani. Ospiti d’eccezione le suore della Dottrina Cristiana che hanno manifestato la grande voglia di risistemare subito la scuola, “confinata” nella zona rossa, «perché» ha spiegato suor Nazarena Di Paolo «solo così le famiglie decideranno di tornare all’Aquila».

«Questa città sta mostrando una grande capacità di reazione e noi siamo qui a testimoniare la voglia di rimboccarci le maniche e di fare di necessità virtù» ha detto la presidente Guidi. «Stiamo affrontando una crisi economica gravissima e qui le cose ora sono certamente più difficili. Bisognerà dare prospettive rapide alla gente che dopo il 6 aprile ha lasciato la città. Noi imprenditori faremo la nostra parte» ha concluso Guidi, annunciando di voler portare all’Aquila anche il consiglio centrale di Confindustria.

In riferimento alla scuola della Dottrina Cristiana, Guidi e Spinosa hanno assicurato che la raccolta di fondi è appena cominciata e che i giovani imprenditori di ogni parte d’Italia si faranno carico di trovare le risorse per la sua ristrutturazione. La presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, ha ribadito la necessità di modificare il decreto legge e di istituire una zona franca per L’Aquila.

Sul censimento degli spazi pubblici, quelli dove poter ospitare le attività artigianali e produttive disposte a ripartire, si è soffermato l’assessore Fanfani. «Stiamo cercando di fermare chi sta speculando su questa tragedia facendo lievitare, anche fino a 40 euro al metro quadro, il prezzo degli spazi disponibili» ha detto Fanfani, per poi puntare il dito sulla «mancanza di chiarezza relativamente alle risorse messe in campo dal Governo». Un’affermazione che ha trovato in disaccordo il prefetto. Prima qualche battuta polemica, poi Gabrielli ha “raccontato” quel 6 aprile.

«Un disastro che ha messo in ginocchio tutti gli apparati che si sono trovati anche in condizioni peggiori delle persone che avremmo dovuto assistere». Quindi la bordata contro i tassi esorbitanti applicati da alcune banche. «A tal proposito» ha detto il prefetto «ho già invitato la Finanza ad acquisire le registrazioni di alcuni spot pubblicitari». Una giornata particolare per Confindustria pronta a ripartire, seppur tra tante dificoltà. Intanto da Federalberghi-Confcommercio sono arrivate alcune proposte per rilanciare l’economia della regione.

Si va dai grandi eventi per promuovere il turismo agli sgravi contributivi; dalla sospensione per un anno dei pagamenti all’Agenzia delle Entrate alla riduzione del costo di energia, acqua gas e rifiuti. Quattro proposte per compensare la caduta di fatturato derivante dal fattore psicologico post-sisma. «Il periodo in cui stiamo entrando» ha spiegato in una conferenza stampa il presidente nazionale di Federalberghi, Bernabò Bocca «racchiude eventi che catalizzano l’attenzione nazionale e internazionale, come il G8 e i Giochi del Mediterraneo».

Tra le priorità indicate c’è l’esigenza di gestire la popolazione sfollata sulla costa e di sottoscrivere una convenzione per rimodulare le tariffe da applicare. «Puntiamo a garantire assistenza a tutti gli sfollati fino a quando l’emergenza non rientra» ha assicurato il presidente regionale, Emilio Schirato, spiegando che esistono due “serbatoi” importanti per migliorare la situazione. «Da una parte si può facilitare il rientro nelle case agibili A (una misura che tra gli sfollati della costa riguarderebbe 3.500 famiglie), dall’altra i Comuni costieri possono snellire le procedure per concedere in uso gli appartamenti». Infine, Federalberghi dell’Aquila si é impegnata ad evitare speculazioni da parte degli hotel agibili all’interno del “cratere”.