Confindustria: tempi rapidi per le riforme

Di Paolo: lungaggini amministrative e scarsa attrattività frenano lo sviluppo dell'Abruzzo
PESCARA. C'è sempre il binomio burocrazia e riforma della Regione al primo posto tra le preoccupazioni degli imprenditori abruzzesi. Ma all'indomani della 5ª convention delle imprese, dai presidenti provinciali di Confindustria arrivano anche proposte come il progetto di macroregione del Sud, polo logistico del Mediterraneo. «Ho sentito gli otto presidenti regionali di Confindustria e sono tutti d'accordo», dice Paolo Primavera, vicepresidente regionale.
«Ma, soprattutto, ne ho parlato venerdì a Pescara con il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, che l'ha definita un'iniziativa strategica ed importante. Il primo marzo ci sarà un incontro tra gli otto presidenti regionali di Confindustria del Sud per tirare fuori un documento»,
Primavera, assieme ai presidenti delle associazioni provinciali, tiene comunque a ribadire quanto affermato dal presidente regionale Mauro Angelucci. Che l'altro ieri, davanti a una platea di imprenditori, politici e amministratori, ha lanciato la proposta di Confindustria di riforma della Regione. Un progetto che investe la macchina burocratica, gli enti strumentali, gli iter amministrativi, la legge elettorale.
Primavera ribadisce la necessità di «una cabina di regia, un laboratorio, formato da imprenditori, docenti universitari e funzionari regionali, che si occupi solo dei fondi europei, perché l'Abruzzo oggi è l'ultima regione per rendicontazione». Secondo il vicepresidente di Confindustria «più in generale bisogna riformare tutta la Regione. E' necessario eliminare la burocrazia», evidenzia Primavera, «che significa procedimenti certi e sicuri, in tempi rapidi. Altro punto fondamentale è quello delle Commissioni regionali: quei pochi provvedimenti che la Giunta fa, rimangono fermi nelle diverse commissioni per mesi ed anni».
Anche per il leader teramano della confederazione degli industriali, Salvatore Di Paolo, «è fondamentale il discorso della sburocratizzazione. Oggi», sottolinea, «le grosse difficoltà sono quelle del credito, delle autorizzazioni lunghe da ricevere e della poca attrattività che il nostro territorio ha per chi vuole investire. Si tratta di riforme a costo zero che chiediamo da sempre», osserva Di Paolo, «e se fino ad oggi non sono state fatte è solo responsabilità della politica».
«Altro aspetto molto delicato», aggiunge il presidente di Confindustria Teramo, «è quello dell'accesso al credito. A livello nazionale, invece, è irrimandabile la riforma del mercato del lavoro. L'articolo 18», sottolinea, «è uno di quegli incagli che non permette di poter assumere giovani».
Secondo il presidente di Confindustria Pescara, Enrico Marramiero, «i problemi delle aziende oggi sono l'accesso al credito e lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Tutto ciò che fino ad oggi è stato fatto per risolvere questi problemi non ha funzionato. Meritano però un plauso gli sforzi dell'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, sul fondo rotativo. Sembra assurdo», osserva ancora Marramiero, «ma purtroppo dobbiamo ambire alla normalità, cioè una Pubblica amministrazione che sia moderna e che paghi, per pensare allo sviluppo».
Si concentra, invece, sulla "green economy", il responsabile di Confindustria green e presidente aquilano della Confederazione, Fabio Spinosa Pingue.
Confindustria Abruzzo, infatti, ha istituito un premio per segnalare le imprese che investono nell'ambiente.
«L'economia verde», sottolinea Spinosa Pingue, «è importante per tre ragioni: il rispetto dell'ambiente, la riduzione dei costi all'interno del processo produttivo, il fattore competitivo strategico, dato che c'è sempre più attenzione da parte dei mercati alle aziende green».
«Vogliamo preservare il territorio, non vogliamo fare progetti a prescindere, ma piuttosto progetti che siano di qualità. Siamo anche disposti ad accettare che l'imprenditore guadagni meno e questa è una svolta per l'imprenditoria della regione. Nelle imprese che rispettano l'ambiente, tra l'altro», conclude Spinosa Pingue, «si sviluppa un senso di responsabilità, che farà rispettare anche le norme relative ad altri settori, dalla sicurezza alla tutela dei lavoratori».
«Ma, soprattutto, ne ho parlato venerdì a Pescara con il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, che l'ha definita un'iniziativa strategica ed importante. Il primo marzo ci sarà un incontro tra gli otto presidenti regionali di Confindustria del Sud per tirare fuori un documento»,
Primavera, assieme ai presidenti delle associazioni provinciali, tiene comunque a ribadire quanto affermato dal presidente regionale Mauro Angelucci. Che l'altro ieri, davanti a una platea di imprenditori, politici e amministratori, ha lanciato la proposta di Confindustria di riforma della Regione. Un progetto che investe la macchina burocratica, gli enti strumentali, gli iter amministrativi, la legge elettorale.
Primavera ribadisce la necessità di «una cabina di regia, un laboratorio, formato da imprenditori, docenti universitari e funzionari regionali, che si occupi solo dei fondi europei, perché l'Abruzzo oggi è l'ultima regione per rendicontazione». Secondo il vicepresidente di Confindustria «più in generale bisogna riformare tutta la Regione. E' necessario eliminare la burocrazia», evidenzia Primavera, «che significa procedimenti certi e sicuri, in tempi rapidi. Altro punto fondamentale è quello delle Commissioni regionali: quei pochi provvedimenti che la Giunta fa, rimangono fermi nelle diverse commissioni per mesi ed anni».
Anche per il leader teramano della confederazione degli industriali, Salvatore Di Paolo, «è fondamentale il discorso della sburocratizzazione. Oggi», sottolinea, «le grosse difficoltà sono quelle del credito, delle autorizzazioni lunghe da ricevere e della poca attrattività che il nostro territorio ha per chi vuole investire. Si tratta di riforme a costo zero che chiediamo da sempre», osserva Di Paolo, «e se fino ad oggi non sono state fatte è solo responsabilità della politica».
«Altro aspetto molto delicato», aggiunge il presidente di Confindustria Teramo, «è quello dell'accesso al credito. A livello nazionale, invece, è irrimandabile la riforma del mercato del lavoro. L'articolo 18», sottolinea, «è uno di quegli incagli che non permette di poter assumere giovani».
Secondo il presidente di Confindustria Pescara, Enrico Marramiero, «i problemi delle aziende oggi sono l'accesso al credito e lo sblocco dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione. Tutto ciò che fino ad oggi è stato fatto per risolvere questi problemi non ha funzionato. Meritano però un plauso gli sforzi dell'assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, sul fondo rotativo. Sembra assurdo», osserva ancora Marramiero, «ma purtroppo dobbiamo ambire alla normalità, cioè una Pubblica amministrazione che sia moderna e che paghi, per pensare allo sviluppo».
Si concentra, invece, sulla "green economy", il responsabile di Confindustria green e presidente aquilano della Confederazione, Fabio Spinosa Pingue.
Confindustria Abruzzo, infatti, ha istituito un premio per segnalare le imprese che investono nell'ambiente.
«L'economia verde», sottolinea Spinosa Pingue, «è importante per tre ragioni: il rispetto dell'ambiente, la riduzione dei costi all'interno del processo produttivo, il fattore competitivo strategico, dato che c'è sempre più attenzione da parte dei mercati alle aziende green».
«Vogliamo preservare il territorio, non vogliamo fare progetti a prescindere, ma piuttosto progetti che siano di qualità. Siamo anche disposti ad accettare che l'imprenditore guadagni meno e questa è una svolta per l'imprenditoria della regione. Nelle imprese che rispettano l'ambiente, tra l'altro», conclude Spinosa Pingue, «si sviluppa un senso di responsabilità, che farà rispettare anche le norme relative ad altri settori, dalla sicurezza alla tutela dei lavoratori».
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