Consorzi industriali, la riforma è al palo

Maggioranza divisa e primo rinvio. Oggi il consiglio con sit-in contro i tagli al sociale

L'AQUILA. La riforma dei Consorzi industriali fa venire di nuovo a galla le divisioni e la confusione nel Pdl. La giunta regionale, nella riunione di ieri, ha rinviato alla prossima seduta il varo dell'attesa legge annunciato nei giorni scorsi dal presidente, Gianni Chiodi.

Il vicepresidente, Alfredo Castiglione, giustifica il rinvio nell'assenza, per impegni romani, dello stesso governatore. «Il presidente vuole essere presente in occasione di riforme così importanti. Ogni altro evento non è collegabile», taglia corto Castiglione. Ma è difficile pensare che una mera coincidenza abbia causato lo slittamento della seduta al 14 febbraio, dopo che il consigliere di Fli, Emilio Nasuti, vice coordinatore regionale dei finiani, ha preteso il coinvolgimento preventivo di tutte le forze di maggioranza. Posizione condivisa da tanti consiglieri pidiellini con il capogruppo e neo assessore Gianfranco Giuliante che si è affrettato a convocare per venerdì una riunione del gruppo con all'ordine del giorno proprio la riforma dei Consorzi industriali, la legge elettorale e la riforma del servizio idrico integrato.

«Che sia urgente una riforma in un settore in cui le norme hanno fatto il loro tempo da molti anni è sotto gli occhi di tutti» spiega Castiglione. Mi auguro che quella di Nasuti non sia un'azione pretestuosa, perché gli ex Pdl hanno partecipato alle riunioni, oltre ad aver sottoscritto un programma elettorale che prevede la riforma dei consorzi. Il confronto ci sarà, però non si può dire da una parte che servono le riforme, e dall'altra si bloccano».

Del resto, lo stesso governatore aveva paventato resistenze annunciando l'avvio della riforma ed è esattamente questo il clima che oggi farà da contorno alla seduta dell'assemblea regionale, in programma a Pescara, nella quale per così dire il «piatto piange» visto che l'ordine del giorno, a parte la programmazione sul sociale e il Ddl sui distretti agroalimentari di qualità, non propone, come accade peraltro da tempo, argomenti di rilievo. Una conseguenza dell'immobilismo in seno al partito di maggioranza regionale, la cui attività è bloccata anche per la mancata nomina del nuovo capogruppo dopo la nomina assessorile di Giuliante.

Ma l'aria oggi non sarà calda solo all'interno dell'aula: fuori, in piazza Italia, si terrà una protesta della Cgil che denuncia il 50 per cento dei tagli al sociale. In primo piano il caso dei 120 lavoratori della cooperativa Agorà, che opera nell'area della Comunità montana Vestina, senza stipendio da cinque mesi. «La situazione» afferma il segretario provinciale della Cgil, Paolo Castellucci, «è diventata insostenibile. I tagli stanno mettendo in ginocchio l'intero sistema riabilitativo e assistenziale regionale. Nel 2010, sono stati 38 i milioni di euro impiegati in Abruzzo per il sociale. Nel 2011, si arriverà ad appena 18 milioni. In più» prosegue Castellucci «c'è stato l'azzeramento di altri 9 milioni di euro per l'assistenza dei non autosufficienti».

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