5 maggio

Oggi, ma nel 1965, in tutta Italia, il brano “Piangi”, del cantante francese Richard Anthony, ossia Ricardo Btesch, per la major statunitense Columbia Records, dominava la classifica nazionale dei singoli, che aveva conquistato il 10 aprile precedente, posizione che, il 10 maggio successivo, cederà ad “Un anno d’amore”, di Anna Maria Mazzini “Mina”, pubblicato dall’etichetta milanese Ri.Fi., e 65° singolo della “Tigre di Cremona”, uscito nel novembre precedente, che rimarrà in sommità per tre settimana, fino al 29 maggio prima di essere scalzato da “Il silenzio” del trombettista Celeste "Nini" Rosso.
Il tormentone dell’artista nato al Cairo, in Egitto, classe 1938, che avrà enorme successo nel Belpaese, era caratterizzato da testo e musica dello statunitense Jules Leonard “Buddy” Kaye, del compositore scozzese Thomas “Tommy Scott” Kilpatrick, del paroliere Dante Panzuti cioè “Danpa”. Mentre per il futuro grande classico di “Mina” il lavoro era frutto della collaborazione di Alberto Ferrer Martinez, “Mogol” alias Giulio Rapetti, Alberto Testa. Il 31 dicembre successivo il pezzo di Anthony (nella foto, particolare, il disco) chiuderà la chart tricolore dei singoli al numero nove, mentre quello di Mina al tre.
Quest’ultimo sarà accompagnato sul podio da “Il silenzio”, del già menzionato Rosso, posizionato sul gradino più alto, e “Il mondo”, di Jimmy Fontana, collocato in seconda piazza. Anthony era già stato interprete molto conosciuto in Italia - i suoi genitori, l’imprenditore del settore tessile Edgar, della provincia siriana di Aleppo, e Margareth, figlia dell’ambasciatore del regno unito in Iraq, avevano anche vissuto nel capoluogo lombardo - nel 1957, della sua rivisitazione di “You are my destiny”, l’evergreen di Paul Anka. E verrà annoverato nel gruppo degli artisti stranieri accolti egregiamente dal pubblico italico e i cui cavalli di battaglia, cantati nella lingua di Dante Alighieri, finiranno nell'almanacco della musica leggera dello Stivale.