Crescono dializzati e trapiantati: in sette anni +14%

In Abruzzo sono oggi più di mille i dializzati e oltre 250 i trapiantati di rene

CHIETI. Una vita senza filtri non sempre conviene. Soprattutto se questi sono alla base della colonna vertebrale di ognuno di noi, hanno l'aspetto di due fagioli e si chiamano reni. In Abruzzo sono oggi più di mille i dializzati e oltre 250 i trapiantati di rene. I dati sono del Registro regionale su dialisi e trapianto ed escono a pochi giorni dal 10 marzo, Giornata mondiale del rene, celebrata anche in Abruzzo con camper su piazze e nefrologie aperte.

Nella nostra regione il numero dei dializzati e trapiantati è aumentato di circa il 14 per cento negli ultimi 7 anni, con un rapporto oggi di 4 a 1 tra i primi e i secondi.

Si ammalano più di frequente di insufficienza renale cronica gli uomini oltre i 65 anni d'età. Si stima che ogni tre pazienti in dialisi solo una è donna.

Oltre il 20% dei dializzati abruzzesi, poi, ha un passato da diabetico. Un primato in Italia, che se la batte quasi alla pari solo con il Lazio. Tra le altre cause di malattia renale cronica, poi, c'è l'ipertensione, la pressione alta. I pazienti abruzzesi sempre più spesso ricorrono alla dialisi peritoneale, che si può fare a casa. Se è vero, però, che questa terapia sostitutiva può andare avanti per tutta la vita, sarebbe comunque meglio non arrivarci.

L'appuntamento trisettimanale con una macchina, che filtra il sangue al posto dei reni, significa mancare a tante altre occasioni della vita, di lavoro, svago o familiari, con un costo sociale stimato intorno ai 35 mila euro l'anno e un prezzo emotivo incalcolabile. Largo, allora, a prevenzione e diagnosi precoce.

La Giornata mondiale del rene ce lo ricorda. Stando agli esperti, non sa di avere un danno renale il 5-10 per cento della popolazione. Questi piccoli organi, che filtrano a dovere il sangue da sostanze tossiche e nocive, tirano sodo alla lunga, senza disturbare. E' quella che i medici indicano come malattia silente, che ci lascia tranquilli finché è troppo tardi. Poche regole, allora, possono tornare utili per mantenere sani i reni.

Le mette in fila la National Kidney Foundation, organizzazione internazionale per la prevenzione delle malattie renali e dell'apparato urinario, e vanno dall'attività fisica al controllo regolare dei valori di glicemia nel sangue, fino a misurarsi la pressione spesso, mangiare sano, controllare il peso e non fumare. Troppo? Nell'agenda della salute, allora, che almeno non manchi un'analisi delle urine e il dosaggio della creatinina nel sangue almeno una volta l'anno, così come la misurazione costante della pressione.

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