«Dario è la vera alternativa»

Marini a Pescara per Franceschini: il suo è un partito aperto.

PESCARA. Chiarezza e determinazione, ambizione di mettere insieme un partito plurale e allargato come vera alternativa di Governo, e capacità di gestire la crisi economica «che riguarda anche l’Abruzzo, dove la più grande industria manifatturiera, la Sevel di Atessa, sta per lasciare senza lavoro 450 giovani». Il senatore del Pd Franco Marini, pipa in bocca e giacca marrone, ha spiegato così, ieri a Pescara, perché ha deciso di appoggiare la mozione congressuale di Dario Franceschini in vista del congresso dell’11 ottobre e delle primarie del 25 chiamati a eleggere il segretario nazionale del Partito democratico. Il senatore arriva puntuale al municipio del capoluogo adriatico insieme alla parlamentare Pd Vittoria D’Incecco e allo storico Nicola Tranfaglia. Il suo pensiero va subito ai sei militari italiani uccisi nell’attentato di Kabul ieri mattina: «Devo darvi una triste notizia per l’Italia», esordisce Marini, «sei militari sono caduti stamane e quattro rimasti feriti in seguito a un attentato.

Un fatto gravissimo. Dedichiamo a questi giovani un attimo di raccoglimento». Quindi Marini affronta la questione politica: «Il Pd non è agli sgoccioli. Siamo invece nel gioco politico e per tre ragioni fondamentali: Franceschini è la figura migliore per guidarlo», spiega, perché l’attuale segretario «ha la determinazione di presentare il Pd come una forza politica forte e strutturata, uscita dalle europee sconfitta ma non distrutta e con l’ambizione di diventare il perno dell’alternativa di Governo. Ma l’alternativa si costruisce attorno a un programma conciso e chiaro a tutti, come intende fare Dario». Il secondo punto di forza è la «visione plurale, aperta all’innovazione, ai giovani e alle donne, con al centro la persona e la giustizia sociale che ha Franceschini», aggiunge il senatore, «mentre Bersani, che non è un nemico politico ma un compagno, fossilizza il partito attorno a un’unica ideologia, quella socialista».

Innovazione sì, per Marini, ma «non liberismo sfrenato, che è la causa primaria del crollo dell’economia e della finanza». E anche su questo punto «Franceschini ha dimostrato di saper trovare gli strumenti giusti per affrontarla, quando qualche mese fa propose al Governo di assicurare il reddito per dieci mesi a chi perde il posto di lavoro. Una misura recentemente indicata anche dall’Ocse. Un’intuizione che dimostra la capacità di Dario Franceschini di comprendere cosa serve al paese per migliorare la domanda interna e dare ossigeno alle imprese. Su questi punti il Pd deve incalzare il Governo, che sta facendo ancora troppo poco per i giovani precari, le famiglie senza più capacità di acquisto, le piccole e medie imprese in penuria di commesse». Marini non dimentica infine di affrontare il capitolo informazione, «un bene fondamentale per ogni democrazia, che deve essere difeso sempre».