Denuncia delle imprese "Il Patto per l'Abruzzo così com'è non funziona"

Cna, Confesercenti e Confartigianato: non rientriamo nell'intesa

PESCARA. «Una fase di confronto tra le organizzazioni datoriali e i sindacati per ripristinare l'unità di intenti e per presentare proposte concrete alla Regione, perché il Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo ha perso molti dei suoi contenuti originari». E' questa la strada da percorrere secondo Cna, Confesercenti e Confartigianato che, all'indomani della riunione del Tavolo del Patto per l'Abruzzo, non hanno cambiato idea.

Secondo le tre associazioni di piccole imprese che, dieci giorni fa si erano autosospese dal Patto, nella riunione di giovedì scorso a Pescara dei firmatari dell'intesa con il governatore Gianni Chiodi, non c'è stato il «cambiamento auspicato e, dunque, al momento, mancano le condizioni essenziali per rientrare».

«Abbiamo chiesto una svolta nella politica economica della Regione», spiegano infatti i presidenti e i direttori delle confederazioni, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo (Cna), Angelo Taffo e Daniele Giangiulli (Confartigianato), Beniamino Orfanelli ed Enzo Giammarino (Confesercenti), «e che gli strumenti partecipativi che ci siamo dati diventino luoghi in cui discutere dei problemi reali delle imprese e, soprattutto, di come risolverli».

«L'incontro non è servito quasi a nulla, mancano certezze sulle risorse», osserva Daniele Giangiulli, «è il momento di mettere le imprese al centro dell'azione del governo regionale e questo obiettivo si può raggiungere con più forza se c'è un'ampia convergenza fra le associazioni imprenditoriali».

«Riconosciamo che l'autosospensione è stata un atto forte, necessario per smuovere acque che erano diventate stagnanti», afferma il direttore della Cna, Di Costanzo, «ma il giudizio sull'attuale scarsa efficacia del Patto è ampiamente condiviso: per questo stiamo lavorando affinché le confederazioni degli imprenditori possano trovare un punto di incontro anche su questioni strategiche che consentano alle 130 mila piccole e medie aziende abruzzesi di affrontare con più forza la crisi, recuperare il divario competitivo con le imprese di altre regioni e riprendere il cammino della crescita».

«Lavoriamo affinché alla crisi abruzzese si cominci a dare risposte adeguate», aggiunge il direttore di Confesercenti, Enzo Giammarino. «Non basta incolpare la congiuntura internazionale: gli strumenti messi in campo sono insufficienti e si rischia che la ripresa in Abruzzo arrivi tardi».

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