Dodici autovelox truccati sulle strade abruzzesi

Maxi inchiesta a Brescia: scoperta società che taroccava gli autovelox, con la complicità della polizia locale o di funzionari comunali, per intascare la percentuale sulle multe. Irregolarità in 146 comuni italiani, 12 in Abruzzo

PESCARA. Gli autovelox di Anversa Degli Abruzzi (Aq), Balsorano (Aq), Basciano (Te), Bugnara (Aq), Canosa Sannita (Ch),  Collarmele (Aq), Colledara (Te), Cupello (Ch), San Giovanni Lipioni (Ch), Santa Maria Imbaro (Ch), Treglio (Ch) e Tossiccia (Te) sono stati taroccati. È quanto emerge da un'inchiesta della Guardia di finanza si Brescia che ha scoperto un giro d'affari milionario basata su autovelox non a norma. Una truffa colossale che ha interessato tutta Italia, sfociata nella denuncia di 558 persone, di cui 367 dipendenti comunali o funzionari pubblici compiacenti, ora nei guai per truffa aggravata, turbativa d'asta e corruzione. A tirare le fila di un sistema capillare e articolato è un sessantenne di Desenzano del Garda, Diego Barosi. Coinvolti mille comuni italiani: in 146 quelli sono state riscontrate anomalie, 12 in Abruzzo

L'uomo, titolare della 'Garda segnale' e di numerose altre società, che secondo gli inquirenti venivano aperte e chiuse per catalizzare gli appalti delle amministrazioni per la gestione degli autovelox, era già noto alle forze dell'ordine e alle cronache per vicende simili. Il bresciano è finito nel mirino di numerose Procure italiane, tra cui quella di Sala Consilina (Salerno) dove un automobilista fece ricorso per disconoscere una multa per eccesso di velocità.

In parallelo i riscontri degli inquirenti di Brescia hanno permesso di appurare che Barosi attraverso una cinquantina di autovelox di cui soltanto due omologati è riuscito in molti casi a ottenere gli appalti attraverso finte gare cui partecipavano solo ditte a lui riconducibili, in molti casi con la compiacenza della Polizia locale o di funzionari comunali ripagati con una congrua percentuale.

Il sistema avrebbe fruttato 11 milioni e mezzo di sanzioni irregolari - gli autovelox erano tarati al rialzo per truccare la velocità rilevata del 15-17% in più rispetto al reale - delle quali l'interessato intascava fino al 40%. Un imponente flusso in denaro confluito in un impero immobiliare. Sono 245 secondo le Fiamme gialle gli immobili riconducibili a Barosi, di cui 51 sono già stati confiscati.

L'uomo con 4 complici delle province di Roma, Vicenza a Verona - ai cinque è contestata anche l'associazione a delinquere, la frode fiscale, la bancarotta fraudolenta - avrebbe costituito una fitta rete di società che hanno sottratto a tassazione 18 milioni e evaso imposte per 13. Il gruppo acquistava ingenti proprietà immobiliari - cinema, alberghi, villaggi turistici individuati tra Vicenza, Verona, Foggia - senza pagarle, anzi, provvedendo a rivenderle.

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