Comunicato Stampa: Presentazione stagione 2025/2026 Teatro Stabile del Veneto

17 Giugno 2025

(Arv) Venezia 17 giu. 2025- “Claudio Abbado affermava che “La cultura è un bene comune primario come l'acqua: i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti”. Esattamente come l’acqua, la cultura e i suoi luoghi di produzione e di fruizione andrebbero tutelati e il loro consumo promosso e garantito a tutti. Oggi non è ancora così purtroppo, ma il teatro sembra fare eccezione. Secondo i dati dell’Osservatorio dei consumi culturali degli italiani, curato da SWG per conto di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, si sta assistendo ad un recupero del settore culturale nel nostro Paese, ma non si è ancora riusciti a raggiungere i livelli del 2019. I numeri dei concerti dal vivo e degli spettacoli teatrali (che segnano un numero di presenze del 18% a fronte del 10% del 2019) sono tuttavia in crescita. Questi dati fanno il paio con quelli con cui il Teatro Stabile del Veneto ha chiuso il 2024”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha aperto la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione 2025/2026 della Fondazione Tsv-Teatro Nazionale, tenutasi oggi a Palazzo Ferro-Fini. “Gli incassi da botteghino hanno superato i 2 milioni e centomila euro (+ 30% sul 2023), le presenze nei teatri di Padova, Venezia e Treviso sono state oltre 175mila. Incrementate anche le alzate di sipario, oltre 550 (+12%), che hanno fatto salire il numero di artisti e tecnici scritturati – oltre 300 per più di 700 contratti sottoscritti - e di fornitori. Sono stati siglati inoltre gli accordi con i Comuni di Vicenza e Verona che porteranno nei prossimi anni altre produzioni ad hoc. La stima per il prossimo triennio parla di una crescita ulteriore, che sarebbe tuttavia sbagliato interpretare come solo quantitativa. L’offerta dello Stabile ha dimostrato come quantità e qualità non siano concetti antitetici – come purtroppo spesso accade nel mondo culturale – ma come possano essere realizzati concretamente attraverso accurate politiche di programmazione”, ha proseguito il Presidente. “Lo Stabile del Veneto parla da tempo un linguaggio internazionale e nel futuro sono proprio l’internazionalizzazione, oltre le politiche di sostenibilità e inclusione, le sfide a cui guardare. Questa nuova stagione, quindi, conferma il livello raggiunto dallo Stabile come riferimento non solo nazionale, ma internazionale, e dà pieno significato a quanto diceva Eduardo De Filippo: “Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita””, ha concluso il Presidente.

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