la ripresa

Duecento assunzioni alla Sevel di Atessa

I nuovi posti nella fabbrica del Ducato fanno parte del pacchetto di mille nuovi ingressi previsto dal piano Fiat-Chrysler per gli stabilimenti italiani

ATESSA. Ci sono anche 200 nuove assunzioni in Sevel tra i mille posti di lavoro annunciati entro l'anno da Fca (Fiat-Chrysler) ieri per voce del responsabile FCA per l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), Alfredo Altavilla in un incontro con i sindacati firmatari del contratto di gruppo, Fim-Cisl, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri.

Fca assume a Melfi, in Sevel, a Cassino, a Termoli, a Verrone (Biella) e a Cento (Ferrara). In Val di Sangro il piano assunzioni deve ancora essere discusso con i sindacati territoriali, ma c'è già un grande fermento attorno alla notizia.

Nello stabilimento Sevel che da gennaio “macina” una media di due straordinari ogni mese (con punte di 4 turni lavorativi extra a maggio), si sta infatti lavorando a ritmi serrati. Se continua così entro la fine dell'anno si potrebbe anche superare il terzo record produttivo di stabilimento che nel 2014 aveva toccato quota 228mila furgoni (per l'anno a venire si parla invece di 235mila veicoli). E difatti le nuove assunzioni dovrebbero arrivare a supporto di una forte salita produttiva prevista per l'estate. Ma tutto è ancora da discutere.

Le nuove assunzioni, che come anticipato da Sergio Marchionne al premier Matteo Renzi sono possibili anche grazie al Jobs Act, saranno a tempo indeterminato, ma dovrà essere discussa anche la posizione dei 50 lavoratori a termine il cui contratto nel febbraio scorso era stato prolungato di altri sei mesi, fino alla fine di luglio.

Potrebbero essere inoltre riviste l'applicazione del sistema di metrica del lavoro Ergo Uas su tutte le linee e la programmazione dei turni.

Intanto si respira fiducia. Soddisfatti anche i sindacati: «Duecento persone su oltre le 6mila della Sevel può sembrare un numero limitato» commenta Domenico Bologna, Fim-Cisl Abruzzo e Molise «ma se guardiamo bene si tratta di una intera fabbrica di medie proporzioni che si mette al lavoro. Sono fiducioso anche sulla stabilizzazione dei 50 dipendenti a tempo determinato. La politica sugli investimenti paga e oggi, a fronte di questi risultati qualcuno dovrebbe fare autocritica».

Nicola Manzi, segretario Uilm-Uil Chieti-Pescara parla di «risultato eccezionale, frutto del grande appeal del Ducato sul mercato, ma soprattutto del sacrificio dei lavoratori», ma fa appello anche per una nuova politica industriale di Sevel che «guardi di più all'indotto, per creare una fornitura a chilometro zero», e per «rivedere l'organizzazione interna dello stabilimento».

Critico è invece Davide Labbrozzi, segretario provinciale Fiom: «Non siamo convinti che si tratti di 200 assunzioni o di semplici trasferimenti da uno stabilimento all'altro. Inoltre queste persone non vanno ad aumentare i livelli occupazionali ma servono a compensare i dipendenti che negli ultimi due anni hanno abbandonato la fabbrica. La preoccupazione è anche che questo rafforzamento possa essere un preludio per un cambio di organizzazione dei turni di lavoro passando dai 15 attuali ai 18, in considerazione che la saturazione in Sevel è già massima» conclude Labbrozzi.

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