Elezioni Abruzzo, il centrosinistra vince e pensa alla Regione

22 Maggio 2012
di Antonio De Frenza
I ballottaggi finiscono 4 a 1: conquistate L'Aquila (foto: Cialente), Avezzano, Ortona, Montesilvano. Al centrodestra San Salvo. D’Alessandro (Pd): iniziato il conto alla rovescia. Mascitelli (Idv): l'Abruzzo vuole cambiare
PESCARA. La partita finisce 4 a 1, o meglio, 5 a 1 se si considera il risultato di Spoltore già deciso al primo turno con l'elezione di Luciano Di Lorito. Dunque il centrosinistra festeggia in Abruzzo i risultati dei ballottaggi (nonostante un forte astensionismo: è andato al voto il 55,8% degli aventi diritto) e ora invoca il cambiamento in Regione.

Riassumendo, il secondo turno ha confermato la vittoria di Massimo Cialente all'Aquila (59,2%) contro Giorgio De Matteis (40,8%) e la conquista di tre città amministrate dal centrodestra. A Ortona ha prevalso Vincenzo D'Ottavio (74,5%) su Remo Di Martino (25,5%). A Montesilvano guadagna la fascia tricolore Attilio Di Mattia (53,8%) nella sfida con Manola Musa (46,2%). Avezzano passa al centrosinistra con Giovanni Di Pangrazio (56,5%) su Italo Cipollone (43,5%) anche se il nuovo sindaco preferisce collocarsi nell'ambito delle civiche, da tecnico senza colore e senza partito.

Delusione invece a San Salvo dove il Pd ha fatto di tutto per perdere rifiutando di replicare l'alleanza della foto di Vasto (e sì che lì siamo molto vicini a Palazzo D'Avalos).

Per il centrosinistra è la seconda conferma in due anni che il vento del consenso sta cambiando. L'anno scorso le amministrative avevano dato il segnale dell'inversione di tendenza dopo la perdita della Regione nel 2008 e delle quattro province tra il 2009 e 2010. Anche lì gli elettori avevano premiato l'unità sulla divisione (a Francavilla, dove si era diviso il Pdl, e a Roseto dove è mancato l'accordo nel centrosinistra). Poi la crisi di governo, l'eclissi di Berlusconi, il governo Monti, avevano fatto il resto.

Commenta Alfonso Mascitelli, senatore Idv e coordinatore regionale del partito: «È un risultato importante sul quale abbiamo lavorato tutti da tempo senza alcuna improvvisazione e che ora deve servire a dare concretezza al bisogno di cambiamento che i cittadini abruzzesi hanno voluto esprimere con il loro voto».

Per Mascitelli il voto è anche una conferma del radicamento del partito in Abruzzo: «L'elezione di Attilio Di Mattia a Montesilvano e di Luciano Di Lorito a Spoltore, dopo il successo di De Magistris a Napoli e di Leoluca Orlando a Palermo, dimostrano che anche in Abruzzo l'Italia dei Valori riesce ad esprimere personalità capaci di raccogliere ampi consensi intorno al progetto della buona politica. All'Aquila, la nostra scelta di distinzione al primo turno (l'Idv si era presentato con un proprio candidato sindaco, ndr) ha voluto significare la necessità di un cambio di passo nelle risposte urgenti da dare alla città, ed il sostegno successivo a Cialente significa che vi sono tutte le condizioni per ricostruire un nuovo centrosinistra in grado in tempi brevi di farsi apprezzare per quello che fa e non per quello che dice».

Guarda in avanti il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Camillo D'Alessandro: «Ora è solo conto alla rovescia. Con la sconfitta anche personale sull'Aquila, ora Chiodi prenda atto del sentire comune degli abruzzesi e liberi la Regione dal cappio di un potere sconfitto e mandato a casa. La vittoria di Cialente dimostra che lui in questi anni ha solo detto la verità e chi ci vive a L'Aquila gli ha reso merito».

Per D'Alessandro «l'Abruzzo ha già deciso, l'Abruzzo ha scelto il cambiamento». Quanto al Pd «ovunque è il primo partito anche con il sacrificio di aver favorito la nascita di numerose liste civiche di area. Ciò significa che in meno di tre anni ci siamo risollevati dalle macerie ed oggi siamo il partito guida del cambiamento. Questa è la risposta ai tanti detrattori ed a coloro che nel mentre facevano le pulci a noi, non si accorgevano di ciò che stava accadendo in Abruzzo. Siamo la nuova classe dirigente».

Per il coordinatore regionale di Sel Gianni Melilla «ora si tratta di riflettere sul significato del voto, organizzarsi per amministrare al meglio con persone oneste e capaci e attuare gli impegni che abbiamo assunto in campagna elettorale. La giunta regionale di Chiodi non ha la maggioranza del popolo abruzzese. Deve per questo intensificarsi il lavoro unitario del centrosinistra, che a partire dalla fotografia di Vasto con Pd, Sel e Idv, deve avere la capacità di allargarsi ad altre forze sociali, culturali e politiche».

Il discorso è rivolto certamente all'Udc, che in questo voto ha in molti casi appoggiato candidati di centrosinistra (all'Aquila no dove appoggiava De Matteis). Ma anche al fenomeno delle liste civiche che potrebbe diventare importante anche nella partita delle prossime regionali.

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