Federico, pedalata record: sua l’impresa di toccare tutti i 305 comuni dell’Abruzzo

Arriva da Ciampino, ha 49 anni e lavora nell’informatica delle telecomunicazioni: «L’Adriatico e i monti, storia e cura del territorio, castelli e borghi restaurati»
L’AQUILA. All’alba le strade sono libere, il traffico non è ancora diventato rumore. È in quell’ora sospesa che Federico Capobianco carica la bici in macchina, raggiunge un punto sulla mappa e inizia a pedalare. Nessuna e-bike, nessuna assistenza: solo una mountain bike muscolare e un obiettivo preciso. Raggiungere tutti i comuni d’Abruzzo. E ce l’ha fatta, arrivando a 305, uno dopo l’altro. Federico ha 49 anni, vive a Ciampino, città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, e lavora nell’informatica delle telecomunicazioni.
Pedalare lo aiuta «a staccare dal ritmo urbano della capitale, a rallentare il flusso continuo di notifiche e appuntamenti». Il suo viaggio non nasce in Abruzzo, ma poco più a sud. In Molise, a Pescolanciano, paese dei nonni materni. Da lì ha completato una prima impresa: visitare tutti i comuni molisani.
«All’inizio erano pochi giri. Poi mi sono detto: perché non farli tutti?». Terminato il Molise nel 2023, nell’arco di due anni ha esteso la sua immensa passione verso l’Abruzzo. Un metodo preciso: prima la lista dei comuni da visitare, poi la pianificazione delle tappe. Google Maps per verificare le distanze e un punto base dove dormire. Da lì costruisce percorsi che uniscono quattro o cinque paesi vicini, spesso seguendo strade secondarie o sterrate.
«Scelgo un posto dove fermarmi, preparo le tracce e parto. È un modo semplice per sentire di avere tutto sotto controllo» racconta Federico Capobianco.
I vari percorsi non sono stati affrontati in un’unica soluzione, ma distribuiti nel tempo. Federico organizza le tappe in base ai fine settimana e ai periodi di ferie, costruendo progressivamente il mosaico dei comuni raggiunti. In Abruzzo ha scelto basi diverse: Orsogna nel Chietino, Val Vomano nel Teramano, alloggi diffusi nell’area dei Vestini mentre pedalava nell’Aquilano.
Federico pedala spesso da solo: stare via diversi giorni non è semplice per chi ha famiglia. A Roma fa parte della squadra Bike&Hike, 120 ciclisti tra strada, enduro e gravel. I suoi giri però nascono dal silenzio.
Sempre con una mountain bike muscolare; da poco ha aggiunto una gravel color senape. Nell’Aquilano, la parte che l’ha colpito di più: Castelvecchio Calvisio, l’altopiano delle Rocche, Rocca di Mezzo, Rocca Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Navelli.
«È una zona che racconta storia e cura del territorio, castelli, borghi rimessi a posto, scuole nuove».
Qui il viaggio cambia ritmo: ogni paese ha un suo passo, un suo respiro. Nel Teramano ha pedalato tra mare e montagna. Da Giulianova, lungo la costa, ha risalito l’entroterra fino a Crognaleto, seguendo i corridoi naturali che portano verso il Gran Sasso. Nel Chietino ha percorso la ciclabile della Costa dei Trabocchi: una linea sospesa tra mare e ferrovia. «Da un lato l’Adriatico, dall’altro le montagne. Uno scenario che resta».
Nel Pescarese ha trovato curve e riserve: Penne, Abbateggio, Valle Giumentina. Durante il viaggio non si limita a pedalare: in una scuola media di Teramo ha raccontato il progetto agli studenti, trasformando una presentazione in una lezione su sport, geografia e territorio.
Parallelamente al progetto abruzzese, Federico Capobianco ha già concluso un’altra sfida: raggiungere tutti i 378 comuni del Lazio.
Un lavoro portato avanti negli stessi anni, sfruttando ogni fine settimana libero e costruendo itinerari che partono dal litorale e arrivano alle zone interne.
Il ciclista amico dell’Abruzzo pubblica tutte le tracce su Wikiloc, piattaforma open source. Chi vuole seguire l’esempio (faticoso) di Capobianco può scaricare gli itinerari e rifarli.
Un modo davvero alternativo per scoprire la regione e le sue bellezze
«Mi piacerebbe», spiega, «far conoscere tutto quello che ho fatto, soprattutto per invogliare e sensibilizzare le persone di qualsiasi età a spostarsi sulle nostre strade in sicurezza sfruttando la bicicletta come mezzo alternativo: è pratica, ecologica e fa bene alla salute. Ti permette di coprire distanze che a piedi sembrano lunghe, risparmi tempo e respiri davvero il territorio».
A Tornimparte, sul finale della tratta che attraversa l’Abruzzo aquilano, ha ricevuto una targa di riconoscenza: l’Unvs (Unione nazionale veterani dello sport) gli ha assegnato una benemerenza sportiva.
L’Abruzzo resta il viaggio che gli ha cambiato prospettive e sguardo, come lui stesso sottolinea. Federico pedala. E si prende il tempo che altrove manca.
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