Finiani pronti a lasciare la maggioranza

Martedì Fini convoca tutti i gruppi delle Regioni. Numeri risicati per il governo Chiodi
L'AQUILA. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha convocato per martedì a Roma tutti i consiglieri di Fli nelle regioni italiane e, stando ai rumors, potrebbe comunicare la decisione di uscire dalle rispettive coalizioni di centrodestra e passare all'opposizione. Con la raccomandazione di adoperarsi per la formazione del Polo della Nazione. Se dunque come a Roma anche in Abruzzo dovesse costituirsi il Polo della Nazione (Fli, Udc, Mpa ed Api), sarebbe annullato il vantaggio numerico della maggioranza in Consiglio regionale, dopo che il centrodestra è uscito dalla elezioni del dicembre del 2008 con numeri bulgari.
Il conteggio dei 45 seggi porterebbe al pareggio, 22 a 22 (considerando Venturoni fuori al momento dai giochi), naturalmente nel caso in cui il Polo della Nazione, che a Roma si è definita forza di opposizione, dovesse votare con il centrosinistra. E sarebbe ingovernabilità per l'amministrazione guidata dal presidente, Gianni Chiodi. La catastrofica previsione per il Pdl è tutt'altro che peregrina. Ecco il quadro. Il Polo della Nazione nell'assemblea abruzzese può contare su 7 consiglieri regionali, 3 di Fli, 2 Udc, 1 Mpa ed uno di Api, quest'ultimo rappresentato dall'ex Idv Gino Milano che entro l'anno costituirà il monogruppo. Le opposizioni hanno 15 consiglieri.
La maggioranza, a questo punto costituita dal solo Pdl visto che gli alleati Fli ed Mpa passerebbero all'opposizione, sarebbe di 23 componenti: al pareggio si arriverebbe perché il consigliere Lanfranco Venturoni, costretto a dimettersi da assessore per il coinvolgimento in una inchiesta giudiziaria, non può partecipare alle sedute del consiglio a causa della misura dell'obbligo di dimora nel comune di Teramo. Potrebbe essere anche essere legato a questa eventualità l'ennesimo rinvio sul rimpasto di Giunta da mesi sul tappeto per sostituire Venturoni e l'altro ex assessore Daniela Stati. Anche se ieri ci sono stati contatti telefonici tra gli attuali alleati del Pdl, Fli ed Mpa, e il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, che venerdì aveva annunciato la fumata bianca per questo fine settimana. Ma i contatti non hanno portato alle riunioni conclusive. Se ne riparlerà probabilmente oggi.
Intanto, sulla poltrona di capogruppo del Pdl in consiglio che sarà lasciata libera da Gianfranco Giuliante, vicinissimo all'ingresso in Giunta, i consiglieri Emiliano Di Matteo, vice capogruppo, e Lorenzo Sospiri, entrambi in corsa per il dopo Giuliante, in una nota hanno smentito «fratture, spaccature o contrasti interni» sottolineando che «la scelta del futuro capogruppo avverrà in completa serenità». «Smentiamo le voci che lascerebbero trapelare mal di pancia o presunte 'liti' per la carica; il Pdl è impegnato a lavorare per fronteggiare al meglio gli importanti appuntamenti dei prossimi mesi in una Regione chiamata a compiere scelte amministrative di estrema importanza» hanno chiarito i due consiglieri, vogliosi di «lavorare insieme», che si sono professati «amici di famiglia, oltre al fatto che nutriamo una profonda stima l'uno nei confronti dell'altro».
Il conteggio dei 45 seggi porterebbe al pareggio, 22 a 22 (considerando Venturoni fuori al momento dai giochi), naturalmente nel caso in cui il Polo della Nazione, che a Roma si è definita forza di opposizione, dovesse votare con il centrosinistra. E sarebbe ingovernabilità per l'amministrazione guidata dal presidente, Gianni Chiodi. La catastrofica previsione per il Pdl è tutt'altro che peregrina. Ecco il quadro. Il Polo della Nazione nell'assemblea abruzzese può contare su 7 consiglieri regionali, 3 di Fli, 2 Udc, 1 Mpa ed uno di Api, quest'ultimo rappresentato dall'ex Idv Gino Milano che entro l'anno costituirà il monogruppo. Le opposizioni hanno 15 consiglieri.
La maggioranza, a questo punto costituita dal solo Pdl visto che gli alleati Fli ed Mpa passerebbero all'opposizione, sarebbe di 23 componenti: al pareggio si arriverebbe perché il consigliere Lanfranco Venturoni, costretto a dimettersi da assessore per il coinvolgimento in una inchiesta giudiziaria, non può partecipare alle sedute del consiglio a causa della misura dell'obbligo di dimora nel comune di Teramo. Potrebbe essere anche essere legato a questa eventualità l'ennesimo rinvio sul rimpasto di Giunta da mesi sul tappeto per sostituire Venturoni e l'altro ex assessore Daniela Stati. Anche se ieri ci sono stati contatti telefonici tra gli attuali alleati del Pdl, Fli ed Mpa, e il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, che venerdì aveva annunciato la fumata bianca per questo fine settimana. Ma i contatti non hanno portato alle riunioni conclusive. Se ne riparlerà probabilmente oggi.
Intanto, sulla poltrona di capogruppo del Pdl in consiglio che sarà lasciata libera da Gianfranco Giuliante, vicinissimo all'ingresso in Giunta, i consiglieri Emiliano Di Matteo, vice capogruppo, e Lorenzo Sospiri, entrambi in corsa per il dopo Giuliante, in una nota hanno smentito «fratture, spaccature o contrasti interni» sottolineando che «la scelta del futuro capogruppo avverrà in completa serenità». «Smentiamo le voci che lascerebbero trapelare mal di pancia o presunte 'liti' per la carica; il Pdl è impegnato a lavorare per fronteggiare al meglio gli importanti appuntamenti dei prossimi mesi in una Regione chiamata a compiere scelte amministrative di estrema importanza» hanno chiarito i due consiglieri, vogliosi di «lavorare insieme», che si sono professati «amici di famiglia, oltre al fatto che nutriamo una profonda stima l'uno nei confronti dell'altro».
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