Fira, prescrizione dietro l’angolo

Processo non prima del 2011, quando i reati saranno quasi tutti estinti.

PESCARA. Da ora in poi, sarà solo questione di notifiche. E di tempi, da accelerare al massimo. Ma la conclusione sarà inevitabile: la prescrizione. Se il processo Fira arriverà alla sentenza di primo grado, la giustizia avrà compiuto il massimo sforzo. Ma sarà un’impresa ardua arrivare anche a quella. Stritolata tra gli ingranaggi di un meccanismo che rallenta anche i procedimenti più snelli, la legge non riesce a garantire più di un verdetto, destinato in ogni caso a essere vanificato da scontati ricorsi in secondo grado. L’inchiesta madre della procura, dalla quale è scaturita quella sulla malasanità che ha fatto saltare per aria il 14 luglio 2008 la giunta regionale, rischia così di affondare non per prove insussistenti o colpi d’ala difensivi, ma perché intrappolata dalle sabbie mobili della burocrazia.

Dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei 103 indagati, 64 persone e 39 società, coinvolti nella presunta truffa alla Regione di 16 milioni, dirottati verso società fantasma di parenti e amici, si apre una partita completamente nuova. Dove il ruolo di protagonisti tocca agli ufficiali giudiziari, costretti nei prossimi mesi ai salti mortali per consegnare a Giancarlo Masciarelli (ex presidente Fira), all’ex assessore regionale Vito Domenici, all’imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini, imputati eccellenti dell’inchiesta, e agli altri indagati, l’atto con cui la procura ha formalizzato le singole accuse e in cui è fissata la data dell’udienza preliminare. Sì, perché intanto gli atti devono tornare all’ufficio del gip, che deve stabilire quando convocare gli imputati davanti a un gup che non sia mai intervenuto nella fase dell’indagine preliminare.

Le accuse, a vario titolo, spaziano dalla truffa al falso, dalla corruzione alla malversazione, sostenute dall’associazione per delinquere che, da sola, fa issare la prescrizione fino a 8 anni e 4 mesi, ma solo per chi l’ha costituita, visto che per i partecipanti è di appena 7 anni e mezzo. Considerando che i reati sarebbero stati commessi fino al 2004, è facile calcolare che sono già trascorsi due terzi del tempo consentito. E l’udienza preliminare non sarà fissata prima del 2010, con scontati rinvii per omessa notifica. Considerando le eccezioni preliminari e il numero enorme di indagati, con avvocati al seguito, non è difficile ipotizzare almeno un anno - per essere ottimisti - per arrivare a un possibile rinvio a giudizio. Come dire, il processo in tribunale potrebbe partire a 2011 inoltrato, quando cioè la prescrizione farà cadere come birilli tutti i reati, tranne l’associazione per delinquere. Lasciando così il dubbio che gli 11 arresti del 27 ottobre 2006 saranno stati l’unica, isolata, impennata della giustizia.