Fossa, ecco il villaggio degli alpini

L’Ana e Cariparma-FriulAdria hanno costruito il borgo per gli sfollati.

FOSSA. Le penne nere d’Italia hanno scritto una nuova pagina di storia. Anche questa volta in trincea e in prima linea. Il sei aprile, fra le macerie dei paesi devastati, gli alpini sono stati fra i primi ad arrivare. In sette mesi di impegno hanno schierato migliaia di uomini, hanno realizzato tendopoli, strutture di accoglienza, fornito pasti, offerto la loro amicizia e solidarietà a chi aveva perso tutto. Ma hanno voluto lasciare anche un segno indelebile del loro impegno. Quel segno oggi si chiama villaggio San Lorenzo: è la nuova Fossa. L’associazione nazionale alpini - grazie alle sezioni Ana di tutta Italia e al contributo importante di Cariparma-FriulAdria - ha fatto costruire, dall’azienda trevigiana Leimholz, 33 case, una bella fetta del villaggio San Lorenzo (il resto l’hanno realizzato la Regione Friuli, il Comune di Verona e la Protezione civile).

Il sindaco di Fossa, Luigi Calvisi, ci tiene a dire che non si tratta di Map (moduli abitativi provvisori) ma di Mad (moduli abitativi definitivi). Una volta terminata l’emergenza e quando tutti gli abitanti di Fossa saranno tornati nelle loro abitazioni - ricostruite nel centro storico- le case non saranno smantellate ma saranno parte di un villaggio turistico o di un minicampus universitario. Ieri pomeriggio i primi a visitare il borgo di legno sono stati il presidente dell’associazione nazionale alpini Corrado Perona accompagnato da Sebastiano Favero che ha coordinato i lavori, l’amministratore delegato di Cariparma-FriulAdria Guido Corradi, il responsabile della sezione alpini di Fossa Clemente Franciosi. «Siamo molto felici per l’esito della raccolta fondi», ha detto Corradi, «due milioni di euro sono una cifra importante che ha permesso di raggiungere risultati concreti soprattutto grazie ai volontari dell’Ana».

E’ stato il presidente Perona a fornire i numeri di uno sforzo che non è stato solo economico ma soprattutto umano. Ottomila alpini volontari si sono alternati sotto il sole e la pioggia per realizzare i servizi e si fermeranno solo questa mattina quando, poco dopo le dieci, ci sarà l’inaugurazione ufficiale alla presenza di migliaia di penne nere che subito dopo si trasferiranno a Teramo. Da colle San Lorenzo e dal suo villaggio di legno gli occhi scoprono tracce millenarie: la necropoli pre romana, il castello di Sant’Eusanio, il maniero di Ocre, i conventi di Santo Spirito e Sant’Angelo, monte Cerro, monte Ocre. Sullo sfondo, aggrappata a un costone di roccia la “vecchia” Fossa con il suo castello, le sue chiese e i mille segreti delle sue viuzze. Stamani il sole è sorto su una storia nuova ma che sa di antico.