Il Pdl si prepara alle elezioni anticipate

29 Gennaio 2011

Gasparri a Chieti e Pescara incontra dirigenti e amministratori del partito

PESCARA. Maurizio Gasparri mette subito le mani avanti: la manifestazione non è elettorale, non è legata a contingenze particolari, «è solo la necessità per il Pdl di radicarsi sempre di più». Vero, ma ieri al cinema Massimo di Pescara tirava davvero aria di elezioni.

Non solo per la sala gremita, ma per il parterre politico, mai così completo dalle regionali del 2008 (mancava solo il coordinatore del Pdl Filippo Piccone, assente «per motivi istituzionali»). «Il Pdl vuole lanciare una sfida permanente per la costruzione del fronte moderato», incalza dal palco il presidente dei senatori del Popolo della Libertà. Ma quando elenca le Regioni e le Province conquistate dal Pdl dal giorno della sua costituzione («erano 4 regioni oggi sono 11, erano 30 province oggi sono 60»), è difficile pensare che la sfida lanciata da Gasparri non vada «al di là delle contingenze». Sul palco seduto accanto al senatore ci sono il presidente della Regione Gianni Chiodi, il senatore Fabrizio Di Stefano, il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, il senatore Andrea Pastore, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Nicoletta Verì. In sala c'è quasi tutta la giunta regionale (Mauro Febbo, Mauro Di Dalmazio, Federica Carpineta, Alfredo Castiglione, gli assessori in pectore Luigi De Fanis e Gianfranco Giuliante), ci sono molti consiglieri regionali, in testa a tutti Lanfranco Venturoni. C'è anche Carla Mannetti, presidente della Saga, ci sono amministratori locali di Pescara, l'Aquila, Avezzano, Teramo. In prima fila siede l'ex assessore Vincenzo Del Colle. Non sembra proprio una riunione di routine. Tra l'altro Gasparri si è sobbarcato un tour de force tutto abruzzese che lo ha portato la mattina a Pescara per l'inaugurazione della strada dedicata a Nino Sospiri, il pomeriggio a Chieti prima di scendere di nuovo a Pescara. E nei discorsi il tema elettorale torna costantemente.

«In tutti i sondaggi pre elettorali, e non siamo in una fase di elezione politica, ci sono sempre tanti gli indecisi», dice, «però il Pdl e il centrodestra rimangono fortemente prevalenti» e ciò nonostante «la tempesta mediatica non leggera. Per quanto riguarda le vicende che investono il presidente del Consiglio riteniamo che ci sia un'invadenza in aspetti di vita privata che il presidente del Consiglio denuncia e contesta anche circostanze e fatti che lui nega. Noi prendiamo atto di questa posizione». L'attacco ai giudici è conseguente: «Noi vogliamo denunciare gli usi impropri politici della giustizia. Noi vogliamo operare nel senso della certezza della pena. Abbiamo varato come governo, come maggioranza, i provvedimenti più duri nei confronti della criminalità comune, della criminalità organizzata, delle cosche, del contrasto all'immigrazione clandestina, che adesso alcune sentenze stanno in qualche modo indebolendo. A fronte di tutto questo» ha osservato «noi assistiamo ad un accanimento, che soprattutto poi per il presidente del Consiglio, si è prodotto dapprima sulle sue attività imprenditoriali, poi con pentiti, smentiti nelle aule di giustizia». Una risposta questa anche al popolo delle Agende rosse che manifesta a poche decine di metri.

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