Una parte degli ospiti del dibattito con a destra Federico Fioriti

LA DUE GIORNI

Innovazione e digitale, modello di sviluppo-chiave dell'Abruzzo

Esperienze e strategie di Enti, imprese, startup, giovani generazioni. Da Max Ibarra (Engineering) a Sgambati (Proger) e Bartolotti (Micoperi). Il ruolo dei borghi

PESCARA Tutti seduti intorno a un tavolo a dibattere sul tema della resilienza, condividere idee e spunti per la co-progettazione e la nuova programmazione delle politiche industriali e di sostegno all’innovazione. E dal quale rappresentanti di Enti, imprese, startup, giovani generazioni e di istituzioni locali, nazionali ed europee si sono alzati con una convinzione: l’Abruzzo può essere nuovo modello di sviluppo se risorse e progetti si concentrano su innovazione e digitale. Le tracce di quello che può, dovrebbe, diventare un percorso ideale alla luce delle rirsorse messe in campo e delle opportunità sia nel pubblico (Pnrr, fondi europei) che nel privato attraverso il sistema bancario, sono state gettate nel corso della due giorni di dibattito-evento organizzato da Innovalley Open Innovation Hub nel Museo delle Genti d’Abruzzo, nell’ambito della EU Industry Week 2022 della Commissione europea. Esperienze e strategie.

La prima giornata è stata dedicata all’Impresa Resiliente e alle Infrastrutture per la Resilienza, nel secondo giorno si è parlato delle Comunità resilienti generando un vivace confronto sulle nuove fonti di sviluppo per le comunità e i territori, sugli strumenti per il ripopolamento e il neopopolamento delle aree interne, dei borghi e delle periferie, tutti elementi cruciali anche per l’Abruzzo.

L'abruzzese Maximo Ibarra, ceo di Engineering, ha aperto il dialogo su infrastrutture digitali, gestione del cambiamento e resilienza dei territori ricordando ricordato come aziende e istituzioni abbiano il compito “primordiale” di semplificare il rapporto con i clienti e i cittadini: “È un compito di grande rilievo da svolgere sia con l’ausilio della tecnologia che con la formazione continua”. Ibarra, raccontando i progetti di Engineering attivi nel territorio di Pisa, a Foggia, in Sicilia, nel Veneto e in altre zone d’Italia, ha poi riaffermato l’importanza strategica della responsabilità sociale per uno sviluppo autentico delle imprese”.

Pierluigi Sacco, docente di Economia della Cultura dell'Università d’Annunzio, ha spinto sulla necessità di avere un modello di sviluppo sociale più innovativo rispetto a quelli del passato, mettendo in guardia sul rischio di gestire le risorse cristallizzando l’esistente: “Il vero problema non è la filiera economica, ma come si può abitare in un posto: il risvolto sociale è il fulcro della questione. Il futuro non dovrebbe essere il prolungamento di quello che abbiamo già visto, ma dovrebbe creare un modello culturale diverso”.

Silvio Bartolotti (Micoperi) al centro degli ospiti della seconda giornata

Immaginare una programmazione che, soprattutto in Abruzzo, inizi a ragionare per comprensori piuttosto che per singoli comuni, considerando le generazioni future e lavorando sulle persone e sulla loro capacità di interagire con la tecnologia. Di questo avviso anche Umberto Sgambati, amministratore delegato di Proger che, non solo ha rivendicato la necessità di rendere sistemiche le azioni di programmazione, ma ha ricordato anche l’urgenza di favorire la progettazione co-partecipata tra imprese ed enti. Nel suo intervento, il noto imprenditore ha sottolineato la necessità di coinvolgere le aziende già nella fase iniziale della progettazione, l’urgenza di semplificare l’impianto burocratico attuale, il bisogno di investire nella progettualità e nelle capacità di progettare, uscendo dai particolarismi e facendo squadra: “Troviamo privati che aiutino dall’inizio a realizzare questi progetti facciamo in modo che i fondi pubblici siano ridisegnati per le aree interne, che gli imprenditori dialoghino con i sindaci”. E se la scuola va rimessa al centro, anche la ricerca merita un ruolo di primo piano nel futuro delle comunità e delle imprese resilienti.

Silvio Bartolotti, amministratore delegato di Micoperi, azienda che ha ripulito il canale di Suez negli anni ’50 e diventata famosa per aver recuperato la Concordia all'isola del Giglio, ha ricordato quando l'ha ricomprata dallo Stato ed era in una situazione disperata e che, ora dopo aver superato crisi finanziarie ed economiche degli anni passati, è di nuovo in crescita: “Alla prima conferenza stampa per il recupero della Concordia  mi hanno fatto una domanda che ricordo bene. Mi hanno chiesto che cosa induce un uomo ad affrontare una sfida ritenuta da tutto il mondo impossibile e ho risposto “determinazione e amore”, che servono nella vita per fare le cose che sembrano impossibili, ma che impossibili non sono. Se non siamo resilienti noi non è resiliente nessuno. Sono grato alle banche perché hanno aspettato che potessi restituire i soldi che mi avevano dato: è anche grazie a loro se, con una crisi durata 7 anni, non ho licenziato nessuno. Ora abbiamo 1500 dipendenti nel mondo e stiamo assumendo. L’energia è un fattore determinante, lo vediamo con la crisi del settore del gas, tutto il mondo vuole vivere meglio e se non c’è energia, non può farlo. La famiglia Bartolotti non ha mai fatto dividendi ha lasciato tutto in azienda e ora lavoriamo in Turchia, in West Africa, in centro America, abbiamo una commessa in Israele, 250milioni di contratti e nel giro di due/tre anni torneremo ad essere l’azienda forte che eravamo un tempo. Abbiamo avuto sempre al centro l’uomo".

E insieme all’uomo, la Micoperi ha messo al centro anche la ricerca, focalizzandosi su energie alternative offshore e avviando un centro di ricerca (Micoperi-Blue Growth guidata da Guido Emiliani), sempre a Ortona, nel settore dell’alimentazione umana e la farmaceutica per eliminare dall’agricoltura gli anticrittogamici, che stanno distruggendo l’ambiente in cui viviamo, finanziando la scienza per dare onore alla nostra regione.

Soddisfatto dell’esito delle due giornate Federico Fioriti, managing director di Innovalley Open Innovation Hub: “Anche quest’anno usciamo con l’obiettivo di realizzare progetti entro l’anno prossimo per una ricaduta concreta e diretta sui territori. Siamo partiti l’anno scorso lanciando la proposta per la comunità energetica a Tollo, presentandola quest’anno con l’ufficializzazione del partenariato. In questa due giorni abbiamo creato una sinergia tra WindTre con il progetto “Borghi Connessi” e la startup Head Quarter Village per potenziare la copertura digitale nei borghi abruzzesi. Progetto che vogliamo realizzare entro l’anno insieme a un’altra azione di formazione, promossa direttamente da Innovalley e rivolta ai giovani per l’accrescimento delle competenze digitali. In questo momento dobbiamo pensare solo a costruire: relazioni, formazione, tecnologie. Da un lato, la rete di Innovalley continua a crescere con 70 membri dell’associazione, 20 società nell’hub e innumerevoli partner nazionali e internazionali; dall’altro, le opportunità ci sono tutte con l 'arrivo di fondi del programma European Innovation Ecosystems, che già per il 2022 prevede un budget di 520 milioni di euro destinati a enti nazionali, regionali, pubblici o privati, PMI e startup. Anche il MISE destinerà 1 miliardo alla ricerca industriale con un fondo complementare al Pnrr e oltre 2,5 miliardi per startup e Pmi innovative in ambito di trasformazione digitale, incluso trasferimento tecnologico e programmi di accelerazione".

La terza edizione del Local Event per l'Area Adriatica dell'EU Industry Week è stata organizzata da Innovalley Open Innovation Hub, in collaborazione con la Camera di commercio di Chieti Pescara, l’Enterprise Europe Network di Agenzia di Sviluppo Azienda speciale della Camera di Commercio di Chieti Pescara, Abruzzo Sviluppo e EIT Manufacturing Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, con il patrocinio del Consiglio regionale dell’Abruzzo e con il supporto di Adecco e SInloc