"L'acqua, un bene più prezioso del petrolio"

In Abruzzo padre Zanotelli: difendiamola dall'assalto del mercato

PESCARA. «Un potere immorale e mafioso si sta impossessando dell'acqua del pianeta, è in corso l'ultima guerra per il possesso finale dell'ultima merce, l'acqua. Una guerra culturale, politica e sociale dal cui esito dipende la nostra stessa democrazia». Parte dalla lettura del libro "All'ombra dell'acqua", l'intervento di padre Alex Zanotelli. Il missionario comboniano ed esponente del Movimento per l'Acqua, ieri mattina a Pescara e nel pomeriggio ospite di un'assemblea pubblica a Chieti, organizzata dai comitati "No al nucleare" e "Sì all'acqua bene comune", ha acceso nuovamente il dibattito a meno di dieci giorni dalla tornata referendaria.

«Voglio ricordare l'assurdità di un paese come l'Italia», afferma padre Zanotelli, «con il primo parlamento d'Europa, e credo del mondo, ad aver dichiarato l'acqua un bene di rilevanza economica. Questo è il problema: mi chiedo come abbia fatto questo paese a permettere al suo parlamento di dichiarare la "madre", merce. L'acqua è la madre di tutta la vita». Per questo motivo, il padre comboniano sottolinea l'importanza del prossimo referendum, il primo nel vecchio continente ad aver come oggetto l'acqua. «Il secondo passaggio è questo», prosegue, «che da madre è diventata oggetto del desiderio per il mercato, quello che ieri era il petrolio, oggi è l'acqua, perché è un bene indispensabile, ma che andrà sempre più a ridursi».

«La disponibilità di acqua potabile nel mondo», fa notare padre Zanotelli, «è già ridotta al 3%, di cui il 2,70% è già usato e il restante 0,30% è interesse delle multinazionali che sanno che è un bene che andrà sempre più scarseggiando. Invece la gestione delle risorse idriche dovrebbe restare pubblica e dovrebbero prevedersi investimenti per riparare le condutture colabrodo, che perdono la metà dell'acqua». Lo scenario potrebbe peggiorare se le previsioni di aumento di due centigradi della temperatura globale dovessero verificarsi, dato che gli scienziati ammoniscono che già con un grado e mezzo in più vi sarà lo scioglimento dei principali ghiacciai, con notevoli ricadute sulla disponibilità di risorse idriche.

«Per questo l'acqua diventa il bene più prezioso, fra trent'anni non avremo più petrolio, ma senza petrolio possiamo vivere, senza acqua no. Ecco perché il mercato la vuole come merce e come ci ha venduto la benzina ieri, vuole adesso venderci l'acqua». Il padre comboniano invita tutti a esprimere la propria preferenza al referendum, da un lato per raggiungere il quorum e dall'altro per dare «un pugno allo stomaco» al mercato rispondendo sì a due quesiti: l'acqua è un bene di non rilevanza economica e togliamo il profitto dall'acqua, «perché su questo ci giochiamo la nostra democrazia e se oggi abbiamo 50 milioni di morti di fame, domani avremo 100 milioni di morti di sete».

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