L’Oasi di Pace all’asta Sarà un villaggio turistico?

15 Giugno 2014

Divide il destino del Centro di raccolta per i fedeli nel cuore del Parco nazionale Ma anche il complesso della Madonna del Divin Soccorso fa “gola” alle banche

ALFEDENA. Da centro di preghiera e raccoglimento per tutti i fedeli ad albergo o piccolo villaggio turistico nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo. È questo il rischio che corre l' “Oasi di Pace, d'Amore, di gioia, di fede e di preghiera” di Alfedena, che è stata messa all’asta. L’incanto giudiziario dell’immobile, composto da una grande sala di preghiera, mensa, camere con servizi, infermeria e sale di deposito, si terrà il prossimo 14 luglio. Bisognerà aspettare quella data per constatare quanto interesse vi sia attorno alla struttura che da queste parti era ritenuta quasi intoccabile considerato il suo passato e la sua vocazione.

A realizzare la struttura in paese fu don Bruno Campana, in ricordo della sorella Santina Celeste Campana che è in odore di santità. Papa Giovanni Paolo II il 1° giugno 1979 approvò l'introduzione della causa di beatificazione della ragazza che ormai è quasi in dirittura d'arrivo. Ma l’edificio religioso, rifugio di tanti pellegrini provenienti da ogni parte d'Italia e testimoni di grazie ricevuta, può presto perdere la sua originaria natura spirituale per essere trasformato in una nuova struttura ricettiva. Sembra questa infatti la mascherata idea dei futuri acquirenti dell'immobile.

Le offerte dei fedeli che servivano a far fronte alle spese del mutuo contratto da don Bruno a seguito della sua scomparsa sono sempre più diminuite, fino a cessare del tutto. L'istituto di credito della zona ha pignorato l'immobile situato lungo la strada provinciale 83 Marsicana e così sta tramontando il sogno di trasformare l'area in un punto di riferimento per tutte le persone bisognose di ricovero e di cure per l’anima.

Nata ad Alfedena il 2 febbraio 1929, a 16 anni Santina andò novizia tra le suore di Carità, edificando le maestre e consorelle con lo spirito di sacrificio e di fede. «Voglio farmi santa, e grande santa», amava ripetere. A 17 anni, a causa di una malattia polmonare, lasciò il noviziato per entrare in sanatorio. Morì a 21 anni, il 4 ottobre 1950, a causa della grave malattia che aveva contratto durante la seconda guerra mondiale.

La casa di Santina nel corso degli anni è diventata meta di devoti pare a testimonianza di aiuti ricevuti, come la sua tomba che si trova a Pescina nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Fu sepolta inizialmente nella nuda terra del cimitero del paese marsicano, ma la sua tomba divenne subito meta di pellegrinaggi.

Così il corpo di Santina fu riesumato e deposto in un sarcofago di travertino, donato da un fedele di Tivoli. Infine il 3 settembre dello stesso anno il corpo fu traslato nella chiesa parrocchiale di Pescina.

Ma a correre il rischio di essere trasformata in una struttura ricettiva non è poi solo l'Oasi di Pace, ma anche il santuario della Madonna del Divin Soccorso, complesso edilizio iniziato a costruire negli anni scorsi di fronte all’Oasi ma non ancora completato.

Anche questa struttura farebbe molto “gola” alle banche del territorio, che stanno manifestando la propria disponibilità ai futuri aggiudicatari che intendono partecipare all'asta immobiliare per investire nel settore turistico.

«A me dispiace che il progetto originario di don Bruno non si sia realizzato», commenta il sindaco di Alfedena Massimo Scura, «ma francamente se l'idea di alcuni imprenditori è quella di investire, sia pure trasformando l'immobile, ben venga. Non ho nulla contro l'Oasi e l'associazione costituitasi per la gestione della vecchia e nuova struttura che, molto imprudentemente, si pensava di poter finanziare con le offerte dei fedeli. Ma se ora qualcuno volesse acquistare l'immobile e tutti i terreni circostanti per creare posti di lavoro e produrre benefici economici alla comunità sarei molto felice ».

Massimiliano Lavillotti

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