La delibera-mancia fa il pieno in Regione

Tra emendamenti e correzioni la spesa lievita a 3,4 milioni di euro. E oggi torna in Consiglio

L'AQUILA. Un tira e molla giocato sul filo di 380 emendamenti, 331 ostruzionistici del M5s, i restanti "di merito" della maggioranza, che invece di avere come effetto la riduzione dei provvedimenti e quindi delle spese della legge definita "marchettone" dal M5s, ha avuto quello di aumentarle. Togli di qua, metti di là, lo scontro in consiglio regionale sulla legge "omnibus" su "Disposizioni in favore dei centri di ricerca del settore agricolo. Interventi a sostegno del settore della cultura e della formazione. Interventi a favore dei Comuni colpiti da avversità atmosferiche e ulteriori disposizioni urgenti" ha portato al raddoppio. Della serie: meglio scontentare il meno possibile. E così, oggi il testo sul quale si è arenato il consiglio regionale di due giorni fa approda di nuovo in aula, su convocazione del presidente Giuseppe Di Pangrazio, presumibilmente dopo il doveroso passaggio in commissione Bilancio presieduta da Maurizio Di Nicola, dove si preannuncia nuova “battaglia”. Provvedimenti che tutti insieme "costano" 3,4 milioni di euro.

«State facendo carne di porco dei soldi dei cittadini», aveva tuonato il consigliere del gruppo misto Leandro Bracco (Si). Per pochi provvedimenti stralciati (come quello destinato tra le polemiche al Festival marsicano di giornalismo "Controsenso") ce ne sono altri che si sono aggiunti. Soltanto per citarne alcuni, 140mila euro alla Telespazio spa di Avezzano; 174mila all'antincendio boschivo; 20mila al Teatro Rossetti di Vasto; 20mila all'Abruzzo circuito spettacolo; 10mila al Teatro dei colori di Avezzano; 10mila all'associazione il Fiume e la Memoria di Pescara; 100mila al Bimillenario ovidiano di Sulmona; 5mila euro al Progetto De Thomasis del Comune di Montenerodomo; stessa cifra per la Città delle api di Tornareccio, mentre 50mila all'evento "Stills of peace" di Atri.

Circa 1,2 milioni di euro andranno a costituire il fondo unico per sostenere i Comuni che hanno dovuto sobbarcarsi "interventi urgenti in seguito ad avversità atmosferiche" come spese "fuori bilancio". Sparisce quindi l'elenco dei Comuni risultanza del tour del presidente D'Alfonso dopo le proteste del M5s che ha visto in quell'elenco i soliti interessi localistici.

La "omnibus" però pensa anche a sistemare una serie di situazioni rimaste in bilico. Innanzi tutto per i due centri di ricerca Cotir di Vasto e Crab di Avezzano, attualmente in liquidazione, la 320 prevede la ripatrimonializzazione e la cessione in proprietà. I due centri potranno tornare a rispondere ai bandi senza più dipendere dalle risorse pubbliche regionali.

Altro aspetto abbastanza singolare è che viene prolungata l'esistenza - seppure per un solo anno (almeno per ora) - delle Comunità montane in via di dismissione: ancora in alto mare la costituzione degli ambiti sociali con il risultato che nessuno eroga più servizi essenziali per gli anziani e i disabili. E le risorse per le coperture della 320 da dove arriveranno? Per il 99,9 % da una parte dei fondi destinati alla cartolarizzazione dei debiti della Sanità. Il vero banco di prova finanziario resta però il bilancio di programmazione che tra una decina di giorni approderà in commissione Bilancio. Dove intanto oggi comincia la discussione del Defr (documento di economia e finanza regionale) .

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