La Fiat porta in tribunale due operai

Oggi a Lanciano al via il processo con due sindacalisti imputati di offese a Marchionne

LANCIANO. Ha inizio oggi nel tribunale frentano di via Fiume il processo per diffamazione a carico di due operai della Sevel e dirigenti della Failms (federazione autonoma lavoratori metalmeccanici e servizi), intentato su azione dell'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne e da Fiat group automobiles. I due imputati, Remo Casalanguida e Giovanni Nerone, rispettivamente segretario provinciale e dirigente provinciale Failms, sono accusati di aver pubblicato su un portale del sindacato alcuni articoli ritenuti diffamatori, oltraggiosi e offensivi nei confronti del gruppo Fiat e del suo amministratore delegato. I fatti si sono svolti nel settembre 2010 per articoli pubblicati l'11, 12 e 15 settembre. Già il 10 ottobre dello stesso anno è partita la denuncia per diffamazione a mezzo web da parte della Fiat. L'accusa riguarda alcune frasi ritenute oltraggiose, con l'accostamento della Fiat alla mafia e l'uso dell'espressione "MaFiat" e anche una caricatura che raffigurava Marchionne con una coppola e una lupara come se fosse un boss della nota organizzazione criminale. La Fiat ha annunciato un risarcimento per danni all'immagine molto consistente in riferimento al potenziale degli accessi e della visibilità che ha un sito internet. A difendere i due operai Sevel è l'avvocato Ernesto Graziani del foro di Lanciano. "La circostanza di frasi diffamatorie - spiega il legale - ci appare per lo meno insolita. Gli articoli e relativa caricatura dell'ad Marchionne sono un collage di notizie e fotografie attinte e reperite da vari siti internet. Chiunque può trovare lo stesso materiale. Ci domandiamo come mai la suscettibilità dell'amministratore delegato e della Fiat non fosse stata urtata prima, ma solo dopo la pubblicazione da parte di un sito della Failms". Il sindacato dei metalmeccanici, assieme alla Fiom, non ha firmato il contratto Fiat e di conseguenza l'accordo in Sevel, sottoscritto nel dicembre scorso da Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Per questo motivo attualmente i 129 iscritti della Failms sono fuori dai cancelli della Sevel, la fabbrica del Ducato. La Fiom è invece rientrata in fabbrica grazie ad un decreto del giudice Flavia Grilli del tribunale del lavoro di Lanciano che ha condannato la Fiat per comportamento antisindacale e imposto il rientro delle rappresentanze sindacali Fiom in Sevel. Una causa simile è stata intentata anche dalla Failms che il prossimo 5 luglio discute la prima udienza.

Daria De Laurentiis

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