La Regione molla le partecipazioni

La giunta prepara la fuoriuscita da società e consorzi non strategici
L'AQUILA. Stop alle partecipazioni della Regione in società, enti e consorzi ritenuti non strategici. Tutto ciò per tagliare spese inutili e costi della politica. La giunta regionale ha inserito nella bozza della prossima manovra di bilancio il piano per la dismissione delle partecipazioni in realtà risalenti anche a 20 anni fa e non più controllate per verificarne produttività e utilità.
L'azione voluta dal presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, rientra nell'ambito della ristrutturazione aziendale in atto da tempo. Nella bozza di ristrutturazione finora è stato inserito un solo taglio: la Regione non pagherà più i circa 51mila euro annui per la partecipazione all'ente porto di Giulianova, un disimpegno che non mancherà di provocare polemiche visto che la Regione è presente, ad esempio, in quelli di Ortona e Pescara. Molto probabilmente, l'ente regionale taglierà la sua partecipazione nel Consorzio didattico per ecosistemi montani e marginali (Codemm), per il quale sborsa ogni anno 15 mila euro. Ma, in questa prima fase - secondo Chiodi, l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, e i più stretti collaboratori dei due - la legge mira a costringere direttori e dirigenti a fare una ricognizione delle partecipazioni dell'ente al fine di verificare quelle più strategiche, come ad esempio il controllo del pacchetto azionario di Arpa, Gtm e Sangritana e la presenza nella Fira e nella Saga. Un compito assegnato finora verbalmente ma mai portato a termine.
Tra le verifiche da effettuare c'è anche quella di tentare di mettere sul mercato le quote o le azioni per averne dei ricavi. Infatti, nel caso dell'ente porto di Giulianova e del Cedemm, quindi, il risparmio è la quota di partecipazione. Nel caso di altre società o enti, invece, almeno sulla carta, la proprietà di quote o azioni potrebbe avere un valore. Tra i sodalizi che verranno passati al setaccio nei prossimi mesi ci sono anche le agenzie regionali che sono oggetto attualmente di un piano di cancellazione. E' il caso, soprattutto, dell'Arssa, l'Azienda per lo sviluppo agricolo, che è presente nel Cotir, nel Crivea, Crab e nel Mercato ortofrutticolo di Cepagatti, che hanno un bel numero di dipendenti e che hanno affrontato più di una difficoltà. Saranno i tecnici e la politica a dover stabilire la loro strategicità. Altre realtà nel mirino sono da considerarsi la Sir spa, il Circolo nautico Vallonchini, il Centro ceramiche Castellano e il Consorzio ricerca Gran Sasso.
A proposito della manovra di bilancio, l'intenzione è di approvarla prima della pausa estiva. La manovra viene definita tecnica perché non distribuisce nuove risorse ma si limita a una riduzione della spesa da alcuni capitoli per trasferirli in altri. L'unico elemento sostanziale, un quadro di bilancio molto grave, è il trasferimento dei fondi recuperati da rate di mutuo più basse di quanto previsto, nelle economie vincolate, fondi non spesi ma assegnati per progetti fermi, dalle quali la Regione ha tratto negli ultimi anni le risorse per il pareggio di bilancio.
L'azione voluta dal presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, rientra nell'ambito della ristrutturazione aziendale in atto da tempo. Nella bozza di ristrutturazione finora è stato inserito un solo taglio: la Regione non pagherà più i circa 51mila euro annui per la partecipazione all'ente porto di Giulianova, un disimpegno che non mancherà di provocare polemiche visto che la Regione è presente, ad esempio, in quelli di Ortona e Pescara. Molto probabilmente, l'ente regionale taglierà la sua partecipazione nel Consorzio didattico per ecosistemi montani e marginali (Codemm), per il quale sborsa ogni anno 15 mila euro. Ma, in questa prima fase - secondo Chiodi, l'assessore al Bilancio, Carlo Masci, e i più stretti collaboratori dei due - la legge mira a costringere direttori e dirigenti a fare una ricognizione delle partecipazioni dell'ente al fine di verificare quelle più strategiche, come ad esempio il controllo del pacchetto azionario di Arpa, Gtm e Sangritana e la presenza nella Fira e nella Saga. Un compito assegnato finora verbalmente ma mai portato a termine.
Tra le verifiche da effettuare c'è anche quella di tentare di mettere sul mercato le quote o le azioni per averne dei ricavi. Infatti, nel caso dell'ente porto di Giulianova e del Cedemm, quindi, il risparmio è la quota di partecipazione. Nel caso di altre società o enti, invece, almeno sulla carta, la proprietà di quote o azioni potrebbe avere un valore. Tra i sodalizi che verranno passati al setaccio nei prossimi mesi ci sono anche le agenzie regionali che sono oggetto attualmente di un piano di cancellazione. E' il caso, soprattutto, dell'Arssa, l'Azienda per lo sviluppo agricolo, che è presente nel Cotir, nel Crivea, Crab e nel Mercato ortofrutticolo di Cepagatti, che hanno un bel numero di dipendenti e che hanno affrontato più di una difficoltà. Saranno i tecnici e la politica a dover stabilire la loro strategicità. Altre realtà nel mirino sono da considerarsi la Sir spa, il Circolo nautico Vallonchini, il Centro ceramiche Castellano e il Consorzio ricerca Gran Sasso.
A proposito della manovra di bilancio, l'intenzione è di approvarla prima della pausa estiva. La manovra viene definita tecnica perché non distribuisce nuove risorse ma si limita a una riduzione della spesa da alcuni capitoli per trasferirli in altri. L'unico elemento sostanziale, un quadro di bilancio molto grave, è il trasferimento dei fondi recuperati da rate di mutuo più basse di quanto previsto, nelle economie vincolate, fondi non spesi ma assegnati per progetti fermi, dalle quali la Regione ha tratto negli ultimi anni le risorse per il pareggio di bilancio.
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