L’Abruzzo ama il gioco d’azzardo: la spesa pro capite è di 3.319 euro

13 Novembre 2025

La nostra regione è al 2° posto in Italia (dopo la Campania) per le scommesse. Oltre 4 miliardi bruciati in un anno. L’ombra della mafia albanese

PESCARA. Il gioco d’azzardo è un grandissimo affare in Abruzzo, che non si ferma e non rallenta, che fa macinare una montagna di denaro. Emerge nelle 52 pagine del report “Azzardomafie” di Libera, con introduzione affidata a don Luigi Ciotti. Nel 2024 le puntate complessive hanno toccato la soglia dei 4 miliardi 309 milioni 468mila euro. Per scommesse pro capite si è dietro solo alla Campania, con 3.319 euro per ogni abruzzese. E la regione figura anche nell’elenco delle 16 dove operano e vincono al gioco criminoso 147 clan. La gestione, stando sempre al report di Libera, è in mano alla mafia albanese, così come nelle vicine Marche. Con alcuni clan laziali – ventiquattro quelli censiti nel rapporto – che allungano i loro tentacoli verso i vicini centri abruzzesi.

Dal 2004 al 2024 gli italiani si sono giocati nell’azzardo 1.774 miliardi di euro. Molto più della metà dell’intero debito pubblico. In numeri assoluti, in testa alla classifica di chi spende di più si trova una regione del Nord, la Lombardia, con 24 miliardi e 841 milioni (fisico 12 miliardi e 455 milioni, online 12 miliardi e 386 milioni). Seguono la Campania con 20 miliardi e 584 milioni (7 miliardi e 508 milioni fisico, 13 miliardi e 76 milioni online), il Lazio con 16 miliardi e 668 milioni (6 miliardi e 489 milioni fisico, 10 miliardi e 179 milioni online) e la Sicilia con 15 miliardi e 210 milioni (4 miliardi e 408 milioni fisico, 10 miliardi e 802 milioni online). Ma se rapportiamo questi dati totali alla popolazione di ciascuna regione, la classifica cambia. E molto. In testa finisce la Campania con 3.692 euro all’anno ad abitante, bambini compresi (va ricordato che l’azzardo è vietato fino a 18 anni). Segue l’Abruzzo con 3.319 euro. Poi il Molise con 3.275 euro, pur con un totale di “soli” 940 milioni. Degli oltre 4 miliardi giocati in Abruzzo, 1 miliardo 723 milioni 137mila euro è la spesa relativa alle giocate fisiche. Ammontano a 2 miliardi 586 milioni 331mila euro le giocate telematiche, in costante ascesa. Le vincite in regione toccano quota 3 miliardi 725 milioni (di cui 2 miliardi 442 milioni 34mila euro in vincite online). I numeri dello studio di Libera emergono da un’elaborazione dei dati del ministero dell’Economia.

Attualmente si contano 55 tipologie di lotterie istantanee (nel 2023 erano 44), 47 tipologie di “Gratta e vinci” online (erano 24), cinque tipologie di giochi numerici a totalizzatore (Superenalotto, Win for Life e altri) e due tipologie di bingo, sia di sala (attraverso 200 sale bingo presenti sul territorio nazionale) sia a distanza. Nel 2023 i “Gratta e vinci” venduti erano stati più di 2,1 milioni, per un importo complessivo di 11,8 miliardi. Più di 4.000 biglietti “grattati” al minuto, 24 ore su 24. Le manifestazioni di scommesse a quota fissa sono 8.036 e spaziano da discipline come il surf e la lotta greco-romana, al golf e al rugby. Si può scommettere sui campionati di atletica leggera americani, fino ad arrivare al volley praticato nello Yemen. Il calcio rimane di gran lunga lo sport preferito su cui puntare.

Nel periodo 2020-2024, la Guardia di finanza ha effettuato più di 12.700 interventi, riscontrato oltre 5.000 violazioni (anche in Abruzzo), con l’irrogazione di sanzioni per importi superiori a 39,8 milioni di euro, denunciato 1.880 soggetti, scoperto 1.400 punti di raccolta scommesse clandestini e constatato basi imponibili evase rispettivamente ai fini dell’imposta unica per oltre 1,95 miliardi di euro e del prelievo erariale unico per oltre 183,8 milioni di euro. In totale, l’Agenzia del demanio e dei Monopoli tra il 2020 e il 2024 ha effettuato 125.083 controlli, in particolare su slot e videolottery (66.283), Lotto (29.882), Enalotto (14.053), scommesse (13.545). Ben 50.090 controlli hanno riguardato il “gioco minorile”. L’ultimo aggiornamento della “black list” dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (luglio 2024), che contiene l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta del gioco d’azzardo online in Italia, ha portato il numero di domini oscurati a 11.390, 101 in più rispetto al precedente aggiornamento di maggio (93 oscurati), altri 185 a febbraio e 129 a gennaio. Secondo l’Istituto superiore di sanità, almeno 18 milioni di italiani nell’ultimo anno hanno “tentato la fortuna” nell’azzardo, anche solo con un “Gratta e vinci”, mentre 5,5 milioni risultano giocatori abituali. I giocatori patologici sono 1 milione e 500mila, quelli a rischio moderato 1 milione e 400mila (2,8%). In tutto, quindi, 2 milioni e 900mila persone. Ma per ogni giocatore, altre sette persone sono coinvolte: i suoi familiari, che in totale ammontano a 20 milioni e 400mila (40% della popolazione).

Un grandissimo affare e a confermarlo sono i dati ufficiali del ministero dell’Economia – elaborati nel dossier “Azzardomafie” – che mostrano una crescita costante e impressionante destinata a proseguire anche nell’anno che sta per chiudersi. Nel 2024, le entrate hanno raggiunto i 157 miliardi e 453 milioni di euro. I dati di quest’anno confermano un incremento di almeno il 10% dell’azzardo online, che ha ormai abbondantemente superato quello “fisico” in agenzia, che secondo il Ministero resterà stabile nel corso del 2025. Nel 2023 la raccolta è arrivata a 147 miliardi e 718 milioni di euro, divisi tra 82 miliardi e 553 milioni online e 65 miliardi e 164 milioni nel fisico (agenzie, sale, bar, tabaccai, Gratta e vinci e altro). Nel 2024 si è saliti a 157 miliardi e 453 milioni, divisi tra 92 miliardi e 102 milioni online, in fortissima crescita (82 miliardi e 553 milioni nel 2023), e 65 miliardi e 350 milioni nel fisico, sostanzialmente stabile (nel 2023 erano stati 65 miliardi e 164 milioni). La crescita totale è dunque stata di 9 miliardi e 734 milioni, pari al 6,59%.

Analizzando le relazioni della Direzione nazionale antimafia e della Direzione investigativa antimafia, pubblicate tra il 2010 e il 2024, sono 147 i clan censiti che hanno operato in attività di business illegali e legali, con 25 Procure antimafia coinvolte. L’Abruzzo è tra le 16 regioni coinvolte da inchieste sull’azzardo che hanno visto gli interessi di clan mafiosi. Fari puntati sulla mafia albanese. A livello regionale è la Campania a guidare la classifica con la presenza di 40 clan, segue la Calabria con 39 clan e la Sicilia con 38 clan. Poi troviamo Lazio (24 gruppi criminali) e la Puglia (22). La Liguria e il Piemonte con 9 clan “primeggiano” nel nord Italia.

Ma sempre Libera inserisce l’Abruzzo tra le regioni con “semaforo verde”. Tutto parte da un’analisi delle normative (regionali), in vigore a luglio 2025, attraverso una griglia di indicatori ritenuti essenziali per una regolamentazione (fasce orario per il gioco, distanza dei locali scommesse da luoghi sensibili come scuole, loghi “no slot” e altro). Toscana e Friuli Venezia Giulia si posizionano in vetta alla classifica con 8 semafori verdi, dimostrandosi le regioni con le normative più complete e articolate, anche se non esaustive. A quota 7 semafori verdi troviamo Emilia Romagna, Calabria e Sardegna. Seguono con 6 semafori verdi Valle d’Aosta, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Puglia, Campania, Basilicata e Veneto. A 5 semafori verdi ci sono Trentino Alto Adige, Molise, Sicilia e Abruzzo. Dove è ad esempio prevista una riduzione Irap per gli esercenti che dismettono gli apparecchi. O, al pari del Friuli, ci sono fondi per la riconversione delle sale da gioco.

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