Lacrime e rose per salutare Pietro

Al cimitero di Trasacco continua il pellegrinaggio di giovani e non

TRASACCO. Trasacco, in questi giorni, ricorda tanto Aci Trezza, il paese siciliano alle porte di Catania in cui Giovanni Verga ambienta «I Malavoglia». Il romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori, la famiglia di padron 'Ntoni.

Durante un naufragio, la barca affonda e il figlio, Bastianazzo, muore. La tragedia che si abbatte sulla famiglia di padron 'Ntoni diventa la tragedia di tutto il paese.

E' quello che sta accadendo a Trasacco, dove ogni famiglia sta vivendo come propria la tragedia che ha colpito la famiglia Taricone. Perché Pietro era amato così tanto dai suoi concittadini? Perché era il ragazzo che nella vita si era fatto strada, contando solo sulle proprie forze. Per un paese contadino come Trasacco rappresentava il riscatto da una condizione di stenti.

Ma il giovane che era arrivato così in alto aveva saputo preservare i valori della civiltà contadina: la semplicità, la generosità, la lealtà, il rispetto. E quando tornava nel suo paese era il Pietro di sempre. Che amava la montagna e i cavalli, che si divertiva con gli amici d'infanzia, che, incontrando per la via un'anziana con la borsa della spesa, gliela prendeva e l'accompagnava a casa.

Ciò spiega perché tutto il paese oggi lo piange e l'incessante pellegrinaggio alla sua tomba. Per portarvi un fiore, o lasciare un pensiero. Tra questi ne scegliamo due.

Uno, scritto con un pennarello su un palloncino, è di una bambina di 7 anni, Martina Panetta: «A Pietro, Kasia e Sophie, con tutto l'affetto». L'altro di tre amici: Antonio, Luana e Maria Laura. E' un biglietto, sorretto da una grande farfalla: «Impossibile, Pietro, dimenticare il tuo sorriso, il tuo essere buono, ma, soprattutto, vero. Continuerai a volare come questa farfalla fra queste montagne, fra la tua gente che hai sempre amato».

Ma a piangere sulla tomba di Pietro non sono solo i suoi compaesani. Quattro ragazze di Villavallelonga - Carmela e Irene Mastrella, Loreta e Irene Ricci - vengono a deporvi un mazzo di rose. «Abbiamo conosciuto Pietro in occasione della festa degli alpini, a Villavallelonga. Era con la sua bimba. Siamo rimaste colpite dalla sua dolcezza e umiltà».

Ieri i genitori di Pietro, anche per sfuggire all'assedio dei cronisti giunti da tutta Italia, sono partiti per Caserta, dove risiedono, mentre la nonna di Pietro, Iole, protetta dai figli è inavvicinabile. Si attende da un momento all'altro l'arrivo della moglie, Kasia, rimasta finora nella tenuta di Formello, vicino Roma. Le è stata accanto in questi giorni la cognata Gabriella con i suoi due bambini, uno dei quali ha la stessa età di Sophie, la figlia di Pietro.

Alla piccola prima o dopo la madre dovrà dire cosa è successo al padre. Ne sentirà certamente la mancanza. Ma crescendo, Sophie si renderà conto di avere avuto un padre davvero speciale.

Non potrà contare sui suoi consigli, ma le basterà seguire il suo esempio. E ne sarà sicuramente orgogliosa.

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