Abruzzo

Cantieri A14, l’altro incubo. La protesta dei sindaci: “Tir, smog e rumori di notte: adesso basta”

18 Giugno 2025

Viabilità in Abruzzo, ancora disagi. Ecco cosa accade con le chiusure dell’autostrada e le deviazioni del traffico sulle statali

PESCARA. Una mole di traffico pesante ogni notte si riversa sulle statali, sfilando davanti alle finestre dei centri abitati e spezzando con il rombo di centinaia di tir il silenzio delle cittadine costiere abruzzesi. Non è un incubo, ma la realtà quotidiana che subiscono i comuni lambiti dall’A14 a causa dei cantieri aperti sul tratto abruzzese della dorsale adriatica e dei flussi deviati sulla viabilità secondaria. Una ferita aperta, dalla costa teramana fino al cuore della Val di Sangro, che esaspera la pazienza di chi amministra i territori. Stremati da anni di promesse e disagi, i sindaci adesso alzano la voce: «Basta, la situazione non è più tollerabile. Servono ristori per i danni subiti e una regia nazionale per risolvere definitivamente il problema». Il piano straordinario di rigenerazione dell’A14 – che coinvolge 140 chilometri di tratta e andrà avanti per altri due anni almeno – è stato sospeso durante il giorno per tutta l’estate, fino al 14 settembre, ma prosegue con i cantieri nelle ore notturne. Il risultato sono le comunicazioni periodiche da parte di Autostrade per l’Italia, che ogni settimana annuncia nuovi tratti al centro di chiusure notturne e invita i viaggiatori a percorrere le statali costiere.

LA COSTA TERAMANA Tra i comuni più colpiti c’è Silvi Marina, nel Teramano, dove il sindaco Andrea Scordella racconta una situazione ormai cronicizzata, tra viabilità al collasso e manto stradale compromesso. «È dal 2020 che subiamo e soffriamo questa situazione», racconta, «ogni notte i camion si riversano sulla statale, che attraversa in pieno il centro abitato. Il traffico pesante ha distrutto il manto stradale: avvallamenti, tombini sfondati, buche continue. Solo per rifare i sette chilometri di arteria comunale servirebbero 2 milioni di euro, tutto a carico nostro». Il problema non è solo infrastrutturale, ma anche ambientale e sociale. A peggiorare la situazione c’è poi la mancanza di supporto da parte dell’Anas per i Comuni con più di 10mila abitanti, come Silvi e Roseto. «La strada alternativa è comunale e passa tra le case», aggiunge Scordella, «i residenti sono esasperati. Chiediamo un ristoro per la messa in sicurezza, oppure che venga portata avanti la proposta della variante alla statale 16, visto che qui non arriva un euro, mentre a Città Sant’Angelo o Pineto la gestione è ancora in carico all’Anas». Anche il sindaco di Roseto, Mario Nugnes, conferma che i disagi non sono affatto superati e chiede l’intervento diretto della Regione e del Ministero per risolvere la problematica: «Le chiusure notturne continuano a causare problemi. La costa è stretta, e i flussi veicolari si concentrano in fasce orarie critiche. L’ultima sera di caos è stata appena pochi giorni fa. Sui social giravano commenti esasperati, ma la comunicazione da parte della concessionaria è insufficiente».

LA PROPOSTA DEI SINDACI In vista dell’estate ormai alle porte, il primo cittadino di Pineto, Alberto Dell’Orletta, chiede una sospensione programmata dei lavori, da sabato prossimo fino a metà settembre. «I disagi persistono», rimarca, «di notte il transito dei mezzi pesanti è costante e ininterrotto. Abbiamo la fortuna della variante, che evita il centro, ma non basta: per garantire un minimo di vivibilità serve una sospensione totale sia dei cantieri in autostrada sia delle chiusure notturne da casello a casello a partire dal 21 giugno, data del solstizio d’estate, almeno fino al 15 settembre. Non è possibile che ci siano code in autostrada nel periodo di afflusso verso le mete turistiche».

La proposta piace anche al collega di Roseto, Nugnes, e in parte è condivisa anche da Giuliano Galiffi e Jwan Costantini, sindaci rispettivamente di Mosciano Sant’Angelo e di Giulianova. Galiffi evidenzia come, nonostante sul suo territorio il casello autostradale si trovi a sette chilometri dal mare, la situazione per i viaggiatori sia «insostenibile», poiché «spostarsi verso Pescara è diventato ormai un’avventura». Per questa ragione invita la concessionaria «a stringere i tempi sulla fine dei lavori». Costantini, dal canto suo, offre una visione più equilibrata: «Con le sospensioni diurne dei lavori la situazione è leggermente migliorata. Se dobbiamo sopportare il passaggio notturno dei tir per evitare che di giorno la statale sia completamente bloccata, siamo disposti a farlo. Ma non possiamo più tollerare che un viaggio fino a Pescara duri un’ora e mezza oppure che per raggiungere i centri maggiori d’Abruzzo bisogna fare ore e ore di coda. Abbiamo un problema strutturale, oggettivamente l’autostrada non funziona, per questo è necessario trovare in fretta una soluzione».

IL TRATTO TEATINO Non va meglio sul fronte in provincia di Chieti, dove sono in corso alcuni lavori di potenziamento del corpo autostradale e sostituzione dei giunti nel tratto compreso tra Val di Sangro e Vasto, mentre da oggi – dalle 22 fino alle 5 di giovedì – chiuderà anche il tratto compreso tra Pescara sud-Francavilla e Ortona dell’A14 Bologna-Taranto, in entrambe le direzioni, verso Ancona e verso Bari, per la manutenzione delle gallerie. Di conseguenza, con l’uscita obbligatoria a Ortona e Pescara Sud, auto e mezzi pesanti saranno costretti ad attraversare la statale 16 Adriatica, con il rischio di nuovi disagi. Il sindaco di Fossacesia e vicepresidente del consiglio nazionale Anci, Enrico Di Giuseppantonio, si è fatto portavoce del malcontento degli altri colleghi, sollecitando sia la concessionaria Autostrade per l’Italia sia il ministero delle Infrastrutture: «I lavori pubblici devono avere un inizio e una fine, così come previsto nei contratti. Non è più tollerabile che un’infrastruttura strategica come l’A14 continui a subire ritardi e rallentamenti. Non possiamo continuare a pagare il prezzo di decenni di rinvii». Di Giuseppantonio ha evidenziato il ruolo di vigilanza svolto dall’Anac, che nella sua recente direttiva programmatica per il 2025 ha annunciato un monitoraggio delle opere pubbliche incompiute e soggette a ritardi, e ha posto l’attenzione sulla realizzazione della terza corsia dell’A14. «Non si può più rinviare: l’opera si sta concludendo nelle Marche e deve ora proseguire attraversando l’Abruzzo. In provincia di Chieti ci sono tratti in cui mancano perfino le corsie di emergenza, una condizione inaccettabile che compromette la sicurezza e la fluidità del traffico».

©RIPRODUZIONE RISERVATA