Lavoratori della scuola, per 31mila arrivano gli aumenti di stipendio

Incrementi di circa 150 euro lordi al mese, con punte di 185 euro per docenti con maggiore anzianità. Previsti arretrati per il periodo 2024-2025. Il personale Ata otterrà mediamente 130-140 euro lordi
L’AQUILA. Sono oltre 31mila i lavoratori della scuola in Abruzzo, tra docenti, personale Ata e insegnanti di religione, che vedranno aumentare lo stipendio tra dicembre e gennaio prossimi, grazie al rinnovo del contratto collettivo nazionale 2022-2024 del comparto Istruzione e ricerca, firmato all’Aran. L’accordo, che interessa 1,2 milioni di dipendenti in Italia, produce effetti anche nella regione, dove si contano quasi 19mila docenti di ruolo, oltre 5.700 precari, 5.600 Ata (assistenti tecnici e amministrativi) e circa 660 tra personale educativo e di religione cattolica.
GLI AUMENTI
Gli aumenti medi saranno di circa 150 euro lordi al mese per 13 mensilità, con punte di 185 euro per gli insegnanti con maggiore anzianità. L’aumento decorre da gennaio 2024, ma gli effetti concreti si vedranno tra dicembre prossimo e gennaio 2025, quando le nuove buste paga verranno aggiornate con gli importi definitivi e con il pagamento dell’una tantum. Gli incrementi variano in base al grado di scuola e all’anzianità di servizio: un docente della primaria o dell’infanzia con 15-20 anni riceverà circa 132 euro lordi in più al mese; con 21-27 anni salirà a 142 euro; oltre i 35 anni a circa 159 euro. Gli insegnanti delle scuole medie supereranno i 170 euro mensili, mentre per quelli delle scuole superiori gli aumenti si attesteranno tra 180 e 185 euro lordi, in base all’anzianità di servizio. Il personale Ata otterrà mediamente 130-140 euro lordi. Si tratta di un incremento complessivo del 6% dei trattamenti economici, come confermato dalla Cisl Scuola, che ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto.
PIÙ POTERE D’ACQUISTO
«La Cisl Scuola esprime soddisfazione per la firma del contratto, con un incremento dei trattamenti economici nell’ordine del 6%, come passo decisivo per l’importante riallineamento dei tempi contrattuali come aspetto che incide notevolmente ai fini di un’efficace tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni», afferma Davide Desiati, segretario generale Cisl Scuola Abruzzo Molise. «L’impegno ad avviare subito le trattative per il contratto 2025/27, con l’obiettivo di arrivare alla sottoscrizione nei primi mesi del 2026 e partendo già da una base certa di un incremento del 5,7%, è assolutamente incoraggiante».
UNA TANTUM
Il contratto prevede un’indennità una tantum di 111,70 euro per i docenti e 270,70 euro per il personale Ata, non utile ai fini previdenziali, e arretrati per il periodo 2024-2025 di 1.948 euro per i docenti e 1.427 per l’Ata. Le somme, come indicano le fonti sindacali, saranno accreditate tra dicembre e gennaio, insieme agli aumenti. «In Abruzzo l’impatto economico complessivo del rinnovo contrattuale, tra stipendi e arretrati, è stimato in 50-55 milioni di euro l’anno, con un’ulteriore iniezione una tantum di circa 45 milioni. Il provvedimento interessa un corpo docente e amministrativo diffuso e radicato sul territorio, con oltre 31mila addetti in più di 500 istituti statali e paritari. Gli aumenti medi di 150 euro per gli insegnanti e di 130 per il personale Ata genereranno, secondo le stime sindacali, un incremento mensile di circa 4,5 milioni. Su base annua, la massa retributiva aggiuntiva rafforzerà sensibilmente la circolazione di reddito nelle quattro province abruzzesi» aggiunge Desiati.
COPERTURA SANITARIA
A ottobre è stato firmato anche il contratto integrativo, che assicura al personale della scuola a tempo indeterminato e ai precari con contratti annuali un servizio di copertura assicurativa integrativa delle spese sanitarie, con possibilità di recupero delle spese fino a 3.000 euro l’anno. Una misura accolta con favore anche in Abruzzo, dove la categoria ha spesso lamentato condizioni di lavoro difficili e costi personali elevati.
IMPATTO ECONOMICO
Gli oltre 31mila lavoratori abruzzesi coinvolti rappresentano un segmento essenziale della forza occupazionale regionale. In molte aree interne e montane, gli stipendi scolastici costituiscono una quota significativa del reddito locale e un presidio economico stabile. L’effetto del contratto, stimato in circa 55 milioni l’anno, si tradurrà dunque in un rafforzamento del potere d’acquisto delle famiglie e in un beneficio diffuso per il tessuto economico regionale. Secondo la Cisl Scuola, l’accordo segna «un cambio di passo dopo anni di stagnazione e restituisce centralità al lavoro educativo».
NODO PRECARI
Resta aperta la sfida della stabilizzazione dei precari: in Abruzzo sono oltre 5.700, tra docenti e Ata, spesso impegnati in più sedi. «La Cisl Scuola prosegue nella richiesta di un allineamento delle retribuzioni dei docenti italiani alla media retributiva dei colleghi dei paesi europei e dei paesi più sviluppati dell’Ocse», ricorda Desiati. Per un sistema scolastico regionale che conta oltre 24mila docenti e quasi 6mila Ata, il rinnovo rappresenta un primo segnale concreto, ma non ancora sufficiente. Le scuole abruzzesi restano il cuore pulsante di un servizio pubblico che chiede continuità e valorizzazione.

