Lavoratori Intecs, un esposto sui 10 milioni della Regione 

La Cgil chiede a Procura e Conte dei Conti di fare chiarezza sui finanziamenti per la Space Economy «Vogliamo sapere che fine hanno fatto i soldi dei cittadini per rilanciare un’azienda oggi in crisi»

L’AQUILA. Un’operazione che suscita molte perplessità, “un gioco delle tre carte”. La Fiom si interroga sulla vertenza degli ex ricercatori della Intecs, un tempo Technolabs, il laboratorio di ricerca e sviluppo aquilano fiore all’occhiello nel settore delle telecomunicazioni. Tanto da sollecitare l’attenzione della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti. Nel mirino c’è la Thales Alenia Space Italia, che dovrebbe favorire il reinserimento dei lavoratori, ma anche la Regione, che ha investito 10 milioni di euro nella Space Economy. Il percorso, iniziato nel 2015 con l’allora vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli, ha imboccato, secondo il sindacato, strade diverse da quelle tracciate. E il numero dei ricercatori da ricollocare è stato rivisto al ribasso: licenziati in 82, nel piano sono rientrati prima in 50, poi 30 e infine 18. Da chiarire anche il ruolo della Forender 24, “azienda ponte” per le assunzioni, che è stata scavalcata in ultima battuta.
L’ESPOSTO. «Ritenendo quello che sta accadendo nella vertenza Intecs poco chiaro», affermano Alfredo Fegatelli ed Elvira De Sanctis, rispettivamente segretario Fiom Abruzzo Molise e segretaria Fiom provincia dell’Aquila, «è fondamentale che la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti verifichino tali situazioni per controllare se tutto è stato fatto in modo corretto dalla Thales Alenia Space, da chi ha partecipato in Ati e dalla Regione. Fermo restando che come Fiom stiamo valutando quale azioni mettere in campo, non ultimo la presentazione di un esposto, ci rendiamo disponibili ad essere ascoltati dagli organismi preposti».
LA CRONISTORIA. Il tavolo sulla crisi della Intecs si apre in Regione a marzo del 2015 e il primo accordo per il recupero di 97 ricercatori viene sottoscritto ad aprile del 2016: lo firmano l’assessore alle Attività produttive Giovanni Lolli, Cgil, Cisl e Uil e Fim, Fiom e Uilm. Il 22 dicembre 2017 la Intecs chiude il sito aquilano e licenzia i 68 lavoratori rimasti, che iniziano una lunga mobilitazione, con un presidio permanente davanti a Palazzo Silone, all’interno di un camper, che va avanti per oltre un anno. Nel frattempo, la Regione avvia gli incontri con gli imprenditori e dopo vari tentativi, a dicembre del 2016 entra in gioco la Thales Alenia Space: i contatti sono affidati al capo del personale Riccardo Podda e poi al presidente Elisio Prette. Da questa prima intesa nasce la delibera con cui la Regione decide di partecipare e cofinanziare la Space Economy con 10 milioni di euro, con l’obiettivo di aprire opportunità per le imprese del settore presenti in Abruzzo, per i loro fornitori e per dare seguito all'accordo sottoscritto per il recupero dei ricercatori Intecs.
LA FORENDER 24. Varie imprese mostrano interesse, fino a quando si pensa al coinvolgimento del Tecnopolo d’Abruzzo, l’ex polo elettronico aquilano, e viene fuori il nome della Forender 24, «che pur non avendo esperienze nel settore dell'aerospazio, come dalla stessa immediatamente dichiarato», spiegano Fegatelli e De Sanctis, «possedeva la certificazione di start-up innovativa. Pertanto, su sollecitazione degli interlocutori della Thales, la Forender 24 si è mostrata disponibile a mantenere l'integrità del patrimonio tecnologico dell'ex laboratorio Intecs, a mettere a disposizione spazi tecnologicamente avanzati e ad assumere i ricercatori».
IL BANDO. La Thales Alenia Space partecipa nel giugno del 2018 al bando in Rti, Raggruppamento temporaneo d’impresa, con due player del calibro di Leonardo e Telespazio, e lo vince. Si tratta della gara “Partenariato per l’innovazione ItalGovSatCom", finalizzato alla realizzazione e messa in opera del sistema satellitare innovativo per telecomunicazioni istituzionali, primo progetto ad essere finanziato nell’ambito del “Piano Stralcio Space Economy”. Intanto, l’operazione è passata nelle mani del nuovo governo regionale e tutte le parti in gioco, compresa la Forender 24, partecipano a tavoli istituzionali al Mise e una riunione si svolge pure in Francia, nella sede della Thales Alenia Space a Cannes. Nei vari passaggi, scende il numero dei lavoratori da ricollocare e l’azienda spaziale si impegna al recupero di circa 30 ricercatori, attraverso la Forender 24, e si fa garante nei confronti di Leonardo e Telespazio per quelli rimanenti. Nel 2019 vengono effettuati i colloqui tra i lavoratori e stilato un elenco.
IL CAMBIO DI ROTTA. Il tempo passa, siamo alle scorse settimane. Dopo vari solleciti, l’assessore regionale Mauro Febbo riceve rassicurazioni dall’amministratore delegato Tasi, Donato Amoroso: dal primo agosto 18 ricercatori riprenderanno a lavorare. Solo 18 e la Forender 24 non è più coinvolta. «Oggi apprendiamo», sottolineano Fegatelli e De Sanctis, «che il percorso costruito dalla Regione per mantenere l’unicità del laboratorio sembra svanito: infatti alcune aziende, fornitrici di Thales, “magicamente” hanno avuto la lista dei lavoratori ex Intecs e li stanno contattando individualmente, proponendo loro contratti di assunzione a tempo indeterminato fuori dal nostro territorio, mentre ad alcune unità vengono proposti, attraverso agenzie di somministrazione, contratti a tempo determinato. Ovviamente per la Fiom queste sono operazioni che escono dallo spirito e dal percorso tracciato dalla Regione, che ha stanziato 10 milioni di euro dei cittadini abruzzesi, sia per aiutare le aziende locali, sia per ricreare una struttura di ricerca e sviluppo locale».
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