Lusi, le spese folli pagate dalla Margherita

Dossier su viaggi e cene: spunta un conto cointestato col fratello-sindaco di Capistrello

CAPISTRELLO. Spunta un conto corrente cointestato col fratello Antonino, sindaco di Capistrello, su cui il senatore Lusi avrebbe versato 20mila euro. Forse all'insaputa del fratello stesso. E poi un pranzo per 75 persone in un locale di Carsoli. Il tutto è in un dossier sui bilanci della Margherita.

IL DOSSIER. Il senatore ex Pd, Luigi Lusi è accusato dalla magistratura di aver sottratto almeno 20 milioni di euro alle casse della Margherita: una cifra ancora più alta rispetto ai 13 inizialmente ipotizzati. Prevalentemente, Lusi avrebbe utilizzato quei fondi, per ristrutturare e acquistare diversi immobili, in particolare case di lusso. La relazione consegnata ieri ai pm dagli avvocati della Margherita, Titta Madia e Alessandro Diddi, confermerebbe poi che negli ultimi tre anni il tenore di vita dell'ex tesoriere sia notevolmente aumentato.
Si tratta dei primi risultati dell'analisi dei movimenti economici e finanziari affidata dal partito alla società di consulenza Kpgm. Al vaglio dei tecnici i bilanci del partito nel quinquennio 2007-2011 dove spuntano centinaia di fatture, scontrini e ricevute tra alberghi, voli e pasti. Solo per il 2011, si parla di spese di viaggio per 218.250 euro.

«I FONDI CASH». La relazione presentata ai pm fa riferimento a prelievi contabili di 1,5 milioni. «Tra il primo gennaio 2007 e il 31 dicembre 2010», si legge nel dossier, «vengono prelevati allo sportello con operazioni di cassa 1 milione 339mila 100 euro».

I RIMBORSI. Al vaglio del Kpmg anche dei rimborsi. Nel marzo 2007, il totale di una nota spese raggiunge 8.028 euro. «Ebbene», riporta il dossier, «dall'analisi del bonifico effettuato del conto Bnl a favore di Lusi e riferito a tale rimborso è emerso un totale di 28.027 euro». Si parla di 20mila euro in più su un suo conto corrente che si scopre cointestato con il fratello Antonino, il primo cittadino di Capistrello. La cosa ha scatenato diverse reazioni in paese. 

Nelle scorse settimane, i consiglieri comunali di minoranza Franco Ciciotti, Angelo Stati, Stelvio Pizzi Scatena, Giacinto Moreno Di Cintio e Aldo Pizzi avevano chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario sull'argomento, esprimendo preoccupazione di fronte alle notizie relative alle vicende che coinvolgono l'ex tesoriere.

A CENA IN 75. Ostriche, spaghetti al caviale, pesce: uno degli aspetti più curiosi del dossier è quello che riguarda le spese gastronomiche. A partire dalla cena per 75 persone del 13 ottobre del 2006 al ristorante-pizzeria «da Mauro» a Carsoli. Ora, la location potrebbe rappresentare una particolarità rispetto al resto delle spese a cui l'analisi contabile fa riferimento. I prezzi del locale carseolano che offre «specialità alla brace e funghi porcini» sono ben più abbordabili rispetto a tante altre fatture presentate. Si parla di 20 euro a pasto che moltiplicato per 75 fa una fattura di 1.500 euro tondi tondi. Una cena che potrebbe rientrare nel calendario degli appuntamenti elettorali ma che è comunque finita sotto lente degli esperti contabili. Ben diverso il tenore di altre cene documentate con tanto di scontrini. Il dossier fa riferimento al ristorante «la Rosetta», specializzato nel pesce. L'analisi contabile documenta una cena per due persone a base di ostriche, tartufi e pesce freschissimo. Una spesa di 637 euro che risale al 14 novembre del 2006. Su di tutto spunta uno spaghetto al caviale da 180 euro a piatto.

VIAGGI. Stando a quanto riportato nel dossier, Lusi risulta essere un cliente fisso dell'agenzia di viaggio «Dolby Travel» in viale Palmiro Togliatti a Roma. Un cliente particolarmente gradito, almeno a giudicare dalle note spese. Basti pensare che lo scorso anno sono stati diversi i voli da e per Toronto. Un dato che non dovrebbe sorprendere gli inquirenti, considerando che la moglie di Lusi, Giovanna Petricone, è originaria del Canada. Molto più stupore ha suscitato una settimana passata alle Bahamas. Un «viaggetto» per 7 persone, con destinazione Cay Resort dell'atollo Kamalame.

La «Dolby Travel», sempre secondo il dossier, avrebbe ricevuto un primo acconto di 33.388 euro, un secondo acconto di 20.094 e, infine, un saldo di 27.020 per un totale di 80mila euro. Il dossier riporta i conti anche di quattro-cinque giorni trascorsi a Sveti Stefan in Montenegro, per una spesa di 11.600 euro in un periodo a cavallo tra agosto e settembre. In realtà, Lusi in Montenegro non c'è mai arrivato, in quanto costretto a rimanere in Senato per partecipare alle sedute sulla crisi finanziaria. Ma la cancellazione è costata 8.700 euro. Capitolo a parte per Lontra e Parigi: dai 2.600 euro spesi per una notte al Carlton, agli oltre 1.500 euro a soggiorno al Mercure Ivry sulla Senna.

LE REAZIONI. Spese che hanno scatenato la reazione del capogruppo dell'Italia dei valori alla Camera, Massimo Donadi. «Mentre la crisi riduce i consumi e impoverisce gli italiani, leggere di mega viaggi e spese folli è un'offesa alla nazione. Lo scandalo Lusi segna un punto di non ritorno per la politica italiana. I partiti non possono continuare a far finta di niente», ha aggiunto.

«Non si possono tollerare ruberie né coprire interessi oscuri. L'Idv ha presentato una proposta di legge sulla trasparenza del finanziamento pubblico ed anche altri partiti hanno presentato le loro. Chiediamo a Gianfranco Fini e Renato Schifani di calendarizzarle immediatamente perché la politica ha il dovere di dare risposte immediate all'opinione pubblica». Fiduciosi nell'operato della magistratura gli esponenti Pd Giuseppe Fioroni ed Enrico Letta. Quest'ultimo ha valutato che «è maturo il tempo che «il governo tiri fuori il disegno anti corruzione».

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