Marco Marsilio, presidente della giunta regionale d'Abruzzo

L'EPIDEMIA / FASE DUE

Marsilio: test sierologici su 5mila abruzzesi

Il presidente fa il punto sulla gestione dell'emergenza. Bonus famiglie entro venerdì, rispedite al mittente le accuse sui ritardi per la cassa in deroga

PESCARA. Gli abruzzesi al tempo del coronavirus? Resilienti e costruttivi, abituati a cadere e a ripartire: "Fiero e orgoglioso di loro". E poi, il contributo dell'Abruzzo all'Italia per la produzione di mascherine: accanto alla Fater, c'è ora la Fameccanica che ha stipulato nelle scorse ore un accordo con il commissario Domenico Arcuri. Ogni provincia d'Abruzzo avrà il suo ospedale Covid 19 "perché con il virus conviveremo a lungo e bisogna far ritornare gli ospedali alla loro normalità". Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, archivia la fase di emergenza e fa un primo bilancio a tutto campo sull’emergenza pandemica.

Blocco economico. "Il bonus famiglie” osserva Marsilio “ci ha consentito di far emergere nuove sacche di povertà. Alle prime mille famiglie con disabili a carico, tra domani e venerdì 8 maggio, saranno accreditati i mille euro direttamente sui conti correnti. Nelle prossime ore saranno attivati i bonifici per le famiglie con tre figli a carico e, il residuo dei 5 milioni, sarà ripartito tra le famiglie con due figli. Spero di convincere il Consiglio regionale a stanziare ulteriori 6/7 milioni da destinare alle famiglie con un figlio, nessun figlio e ai single. Arriveremmo così a 18 mila beneficiari, per un numero di 50 mila abruzzesi. Un aiuto vero, senza illudere nessuno, evitando di distribuire pochi spiccioli, come i 600 euro mai arrivati".

Test sierologici e tamponi. Per definire il grado di immunità alla malattia, 5mila abruzzesi saranno chiamati dalla Croce Rossa a partecipare alla campionatura del ministero della Salute su 150 mila italiani. "Potremo avere una riposta significativa sul grado di presenza e di circolazione del virus, per regioni, genere, fasce d'età e di lavoro, sulla base della quale prendere nuove decisioni". E sulle misure di contenimento del Covid 19 nella fase della ripartenza Marsilio avverte: "Non ho mai parlato né mai parlerò di tamponamenti a tappeto: con gli attuali laboratori, i quattro di Pescara, Chieti, Teramo, L'Aquila e altri privati in procedura di accreditamento, impiegheremmo sei mesi per processare tutta la popolazione abruzzese e non sarebbe utile, né con questo metodo né con questi tempi. Semmai avere più laboratori ci consentirà, in determinate circostanze, per esempio nel caso di nuove ipotetiche zone rosse, di individuare nuclei di asintomatici e intervenire precocemente".

Ripartenza e cassa integrazione. "Abbiamo chiesto al governo di cambiare prospettiva e di non fare prematuramente un calendario delle riaperture che non abbia una base oggettiva; intanto, perché i territori non sono tutti uguali, così come è diverso il grado di rischio del contagio". Sulla cassa integrazione in deroga, Marsilio rispedisce al mittente le critiche di chi vuol fare "indossare la maglia nera all'Abruzzo. Gli uffici della Regione stanno lavorando duramente ma la velocizzazione doveva farla il governo. Tutte le Regioni, e dico tutte, hanno chiesto di studiare una diversa procedura, data l'eccezionalità dell'evento e dei numeri. Basti pensare che in tempo di pace, occorrono due/tre mesi per allestire le pratiche, e non stiamo parlando certo della quantità di domande pervenute nelle ultime settimane nei nostri uffici. Il governo non ha voluto ascoltare le Regioni, scaricando su di loro la rabbia sociale dei lavoratori. Comunque, entro questa settimana, definiremo il 100 per cento delle pratiche. Poi toccherà all'Inps erogare quanto dovuto".