Monogruppi, assunzioni e privilegi

Ogni consigliere può avere tre dipendenti, i tagli dei costi restano al palo

L'AQUILA. Una legge regionale da cambiare ma con calma. In ballo infatti ci sono assunzioni e i tanti privilegi che spettano ai capigruppo regionali, di tutti i partiti. La legge è la numero 18 sull'Autonomia del Consiglio, che significa la gestione dei posti dei gruppi consigliari.

La vecchia legge del 2001 è una gallina dalle uova d'oro per i monogruppi, così accade che all'Assemblea regionale: Rifondazione comunista, Comunisti italiani e i Verdi in tutto tre consiglieri hanno mantenuto tre gruppi. Moltiplicando le spese. Questo vale anche per il centrodestra, dove l'Mpa e Rialzati Abruzzo sono in tutto due consiglieri e hanno due gruppi, e sei dipendenti. La spesa però ricade sulla pubblica amministrazione tanto che ogni gruppo può beneficiare di tre dipendenti, dal costo che può variare da mille euro a 1400 euro netti al mese. L'anomalia della legge del 2001 è segnalata dal Pdl che conta 25 consiglieri regionali ma può avere al massimo 9 impiegati.

Il paradosso invece è raggiunto dal Partito democratico, dove i sette consiglieri regionali hanno a disposizione 14 assistenti. Anzi nella ex giunta di centrosinistra gli allora 16 gruppi, (un record mai raggiunto prima), avevano a disposizione ben 50 dipendenti.

Ora tutti o quasi gridano alla legge iniqua da cambiare per ridurre le spese. Il percorso appare in salita, dopo le tante promesse a fare presto, la commissione regionale sta facendo le audizioni dei capigruppo per sentire dai diretti protagonisti come cambiare la legge. Giorgio De Matteis, capogruppo dell'Mpa e vice presidente del Consiglio è ottimista e intravede tempi brevi. «Siamo in dirittura d'arrivo. Il presidente Nazario Pagano se ne sta occupando», ricorda De Matteis, «basta con i monogruppi, la nuova legge prevede che ci siano almeno tre consiglieri per un gruppo. In questa fase di crisi ognuno se ne deve fare carico senza fare tante storie, altra cosa è fare demagogia inutile». Camillo D'Alessandro, capogruppo del Pd ammette che ci sono 14 assistenti per 7 consiglieri ma per lui la scelta è di «qualità, senza l'aumento dei costi».

«Come gruppo spendiamo le stesse risorse assegnate», osserva D'Alessandro, «la legge concede la facoltà di utilizzare sia contratti a tempo determinato che hanno un costo elevato, sia contratti a progetto. Noi abbiamo optato per questa ultima scelta, perchè riusciamo a impiegare persone per la produzione legislativa. Funzionari e tecnici a cui affidiamo lo studio dei problemi legali e giuridici. Io sono inoltre per stabilire con certezza i fondi da assegnare e concedere un'ampia autonomia ai gruppi».

Tutto da rifare, invece, per il capogruppo Pdl, Gianfranco Giuliante. «La ripartizione dei dipendenti dei gruppi è una storia vecchia e la legge va modificata. Oggi il paradosso è chi ha il gruppo monodose ha un numero elevato di collaboratori. Posso anche dire che in Regione Abruzzo c'è un dirigente ogni 11 dipendenti e al massimo degli emonumenti. Tocca al Consiglio affrontare la riduzione dei gruppi, delle assunzioni e degli stipendi. Finora come Pdl non abbiamo chiesto più dipendenti per il gruppo regionale perchè siamo coscienti delle difficoltà economiche, ma allora tutti devono fare uno sforzo, in particolare quei gruppi con un solo consigliere che finora hanno avuto dei grandi benefici».

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