I danni della peronospora in una vigna

ABRUZZO

Nessun aiuto dopo le promesse, il comparto del vino si rivolge a Meloni

Lettera-appello a 4 mesi dallo stato di calamità e con la produzione tagliata del 70%. Sono 14 le associazioni che vogliono risposte entro il 31 ad assessori e presidente della giunta: pronte alla protesta

PESCARA. “A quattro mesi dal decreto sullo stato di calamità per la viticoltura abruzzese, nel 2023 colpita dalla Peronospora che ha ridotto la produzione di uva in Abruzzo di circa il 70% - più del doppio rispetto alla media nazionale - fino ad annientarla in vaste aree, non c’è stata alcuna erogazione di risorse”. Così, in una missiva corale, l’intero comparto vitivinicolo abruzzese - Consorzio di tutela vini d’Abruzzo, Assoenologi, Cia Abruzzo, Città del Vino, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Daq Vino d’Abruzzo, Fivi Abruzzo, Gva, Legacoop Abruzzo, Liberi Agricoltori Abruzzo e Movimento turismo del vino - si rivolge al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al presidente della Regione, Marco Marsilio, all’assessore regionale all’Agricoltura Emanuele Imprudente e all’Associazione bancaria italiana (Abi). In assenza di risposte entro il 31 maggio, annuncia significative manifestazioni per i prossimi giorni.

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“È bene far presente, che per la sopravvivenza di migliaia di aziende viticole abruzzesi non è fondamentale solo lo stanziamento delle risorse ma anche la certezza dei tempi di erogazione”, commenta Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo. “Nulla è stato fatto in merito all’attivazione delle provvidenze previste”, si legge nel documento inviato, tra gli altri, al presidente del Consiglio, “per le quali vi sono solo indicazioni generiche e non esaustive da parte del sistema bancario che, di fatto, pongono le aziende interessate nella condizione di non poter accedere agli indennizzi attesi, con gravissime conseguenze in merito alle relative esposizioni debitorie che, in assenza di un intervento immediato, rischiano di passare entro poche settimane in situazioni di ‘esposizioni creditizie deteriorate’”. Ancora oggi, “mentre l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e l’Inps, hanno attivato specifici sportelli per la presentazione delle istanze relative ai contributi in conto capitale e per le agevolazioni previdenziali, nulla è stato fatto per l’attivazione dei prestiti, ma soprattutto, per la moratoria dei mutui in essere, cioè la loro sospensione”.

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Nella missiva, si chiede di “conoscere i tempi di elargizione da parte di Agea dei contributi in conto capitale, indispensabili per fornire un adeguato sostegno alle imprese, conoscere le modalità ed i tempi di attivazione di prestiti e sospensione mutui, indispensabili per evitare che le aziende rischino di passare in situazioni di ‘esposizioni creditizie deteriorate’, conoscere le modalità ed i tempi di attuazione dei provvedimenti adottati dalla Regione, ossia i tempi elargizione dei micro-prestiti da parte della Fira Abruzzo relativi al bando 2023 (2,5 milioni di euro), le modalità di utilizzo e i tempi per l’elargizione delle risorse rese disponibili per l’anno 2024 (2,5 milioni di euro), modalità e tempi di elargizione delle risorse previste dalla legge di stabilità regionale del 2024 (5,2 + ulteriori 7,5 milioni di euro)”.