METEO

Ora fa freddo, ma in Abruzzo dicembre è stato il mese il più caldo della storia recente

L'analisi del Cetemps: temperature massime sono state più alte di 3,5 gradi centigradi rispetto alla media del periodo 1991-2020

L'AQUILA. Gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sentire in modo evidente anche in Abruzzo dove, a dicembre 2022, sono state registrate temperature eccezionalmente alte - soprattutto nell'entroterra chietino -  e piovosità più scarsa del solito.

Dall'analisi del Cetemps, il Centro di eccellenza in telerilevamento e modellistica previsionale di eventi severi che fa capo all'Università dell'Aquila, emerge che le temperature massime sono state più alte di 3,5 gradi centigradi rispetto alla media rilevata nel periodo 1991-2020, con valori record assoluti in gran parte delle località abruzzesi.

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Le temperature minime hanno presentato un'anomalia media di +2,5 gradi mentre le precipitazioni sono state meno abbondanti del 18% a livello regionale. I valori più estremi sono stati rilevati nell'entroterra chietino con anomalie delle temperature massime fino a +6 gradi. Sono state invece più contenute le anomalie nella Marsica e sul litorale teramano.

Le precipitazioni sono state generalmente meno abbondanti del solito, con punte di -50% sul versante adriatico. L'area della Marsica è stata l'unica ad essere più umida del solito, con precipitazioni superiori del 20% rispetto alla media.

Dopo un avvio del mese nella media e con qualche precipitazione, dicembre è stato sistematicamente molto caldo nella seconda metà. In diverse zone, soprattutto di montagna, le anomalie di temperatura sono state costantemente superiori ai 5 gradi, almeno per le ultime due settimane del mese.

Per alcune località dell'entroterra, soprattutto nell'Aquilano, a forti anomalie delle temperature massime diurne, non sono corrisposte anomalie rilevanti nelle temperature minime notturne: La scarsa copertura nuvolosa ha infatti favorito un'escursione giornaliera molto più ampia del solito.

Nella mappa del Cetemps vengono riportate le anomalie rispetto alla media climatologica del periodo compreso tra il 1981e il 2010 sull'Europa. Emerge che le condizioni anticicloniche sono state prevalenti sul Mediterraneo, mentre sull'Europa nord-occidentale la bassa pressione ha prevalso.

Sull'Italia sono arrivate frequentemente masse d'aria dal Nord Africa che hanno determinato il rialzo termico e il calo delle precipitazioni.