Orchestra del Marrucino: "Cancellate il teatro lirico"

Appello dei musicisti: così saranno tutti più contenti. Di Stefano: solo polemiche della propaganda del centrosinistra che sente la sconfitta ormai alle porte

CHIETI. Ultimo concerto dell’orchestra del Marrucino che chiede alla Regione «di abolire la legge 40 per cancellare il teatro lirico e di tradizione. Così tutti saranno più contenti e noi sapremo di dover andare a cercare lavoro altrove».

Note di amarezza nel documento dei professori di orchestra del Marrucino alla fine delle ultime «prove per concerti che non si terranno». Dal 22 febbraio, ogni domenica, l’orchestra ha suonato nell’atrio del teatro per protestare contro il non rifinanzimento della legge 40 da parte della Regione della legge 40. Il concerto di ieri mattina, direttore dal maestro Patrick Murray è stato l’ultimo. «A ridosso delle prossime elezioni amministrative», scrivono i musicisti, «le masse artistiche hanno coscienziosamente scelto il silenzio per non essere strumento di ulteriori polemiche lasciando l’ultima parola agli amministratori locali».

Infatti il Marrucino è uno dei principali temi di battaglia della campagna elettorale delle due coalizioni. Con il Partito democratico che accusa il centrodestra di voler affamare surrettiziamente i musicisti con il non rifinanziamento del teatro lirico da parte della giunta Chiodi, mentre il Pdl rimanda le accuse al mittente, sostendo che la responsabilità di questa situazione è della amministrazione comunale di centrosinistra. Alla polemica, peraltro, si è aggiunto un altro motivo di scontro tra gli opposti schieramenti, quello delle altre associazioni culturali della Regione che si sono ribellate all’emendamento del Pd che chiedeva di trovare un milione per il teatro lirico abruzzese, ripescando risorse dalle altre leggi di sostegno alle attività culturali. Una proposta che ha sollevato la protesta delle altre 27 associazioni culturali abruzzesi.

«La Regione Abruzzo non finanzia il teatro lirico da due anni per il 100% del contributo», continua la nota dei musicisti, «le principali realtà culturali abruzzesi non vogliono che sia rifinanziato. Il teatro è soltanto oggetto di conflitto. Allora chiediamo alla Giunta regionale di abrogare la Legge 40/2001 per cancellare il Teatro lirico e di tradizione. Così tutti saranno più contenti e noi sapremo di dover andare a cercare lavoro altrove».

«Il fronte comune delle associazioni culturali regionali contro il teatro sono frutto della propaganda elettorale del centrosinistra che sente la sconfitta alle porte». Questo il commento del senatore Fabrizio Di Stefano. «Domani (oggi per chi legge ndr) con dati alla mano in una conferenza stampa ribatteremo a tutte le accuse», dice il senatore, capolista per il Pdl alle elezioni comunali del 28 e 29 marzo. «Il centrosinistra sta cercando di recuperare un consenso con le polemiche perché ormai sentono la sconfitta alle porte. Ma questo isolamento del teatro Marrucino rischieremo di pagarlo pesantemente».

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