Ospedali, rottura sindaci-Regione

L'assessore Venturoni non convince i Comuni della Marsica
AVEZZANO. Non ha rassicurato i sindaci marsicani il faccia a faccia avuto con l'assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni. I primi cittadini di Avezzano, Antonio Floris (Pdl), di Pescina, Maurizio Radichetti (Pdl), e di Tagliacozzo, Dino Rossi (Pd), hanno incontrato l'assessore al Municipio di Avezzano per cercare di capire quale sarà il futuro della sanità Marsicana.
Venturoni ha parlato diffusamente delle difficoltà incontrate dall'amministrazione regionale nel gestire al Sanità pubblica, insistendo sulla impossibilità di reggere 35 ospedali "generalisti", dall'altro i sindaci hanno spiegato i problemi del Marsica che, a detta del sindaco Floris, «è il più territorio più penalizzato dal Piano di riordino».
Per il sindaco di Avezzano infatti «è vero che i tagli sono stati fatti in tutta la Regione, ma la Marsica è stata sicuramente quella che ne è uscita peggio».
Floris, da amministratore, sa bene quante e quali difficoltà ci sono nel gestire la cosa pubblica, ma per il Piano di riordino ritiene che «i tagli dovevano essere spalmati in modo più equo su tutta la Regione e non solo su determinate zone».
Le parole di Venturoni non hanno tranquillizzato affatto il sindaco di Pescina che resta fermo sulle sue convinzioni «il nostro ospedale non può essere cancellato in questo modo».
Radichetti, che da oltre 10 giorni protesta con la sua giunta contro i tagli previsti dal Piano di riordino sanitario, ha ribadito all'assessore regionale che «la struttura di Pescina ha delle efficaci specializzazioni che vanno tutelate e non soppresse».
La preoccupazione dei sindaci della Marsica, esposta a Venturoni dal primo cittadino di Pescina, è «il collasso dell'ospedale di Avezzano, che già tra mille difficoltà tenta di offrire un servizio ai pazienti».
Radichetti è pronto a portare avanti le sue proposte, e la sua contrarietà al Piano, anche al tavolo provinciale che a breve dovrebbe essere convocato.
Si è detto fortemente preoccupato per il futuro della sanità territoriale anche il sindaco di Tagliacozzo al quale Venturoni ha riferito che «l'Umberto I diventerà la seconda struttura di riabilitazione della Marsica».
Rossi si è detto insoddisfatto delle risposte di Venturoni che ha confermato «la soppressione dei posti per acuti all'ospedale di Tagliacozzo».
La prossima tappa della protesta marsicana contro il Piano di riordino sarà il tavolo provinciale nel quale i sindaci cercheranno in tutti i modi di proporre e far accettare delle modifiche a tutela del diritto alla salute dei loro cittadini.
Intanto il vice presidente del consiglio regionale e sindaco di Morino, Giovanni D'Amico (Pd), e il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio (Pd), hanno rivolto un appello ai sindaci marsicani chiedendo «di riconvocare tutti gli esponenti politici del territorio e di assumere delle iniziative costruttive ed unitarie in difesa dei servizi sanitari territoriali». «Malgrado l'assemblea dei sindaci della Marsica della scorsa settimana avesse assunto una posizione di dialogo per affrontare i problemi della sanità marsicana, il presidente della Regione Gianni Chiodi è risultato sordo alle loro richieste volte alla salvaguardia di presidi sanitari qualificati sul territorio marsicano. Anche alle loro proposte di altre metodologie di risoluzione dei costi non ha voluto dare alcuna disponibilità, alzando un muro. Per questo motivo», dicono D'Amico e Di Pangrazio, «i sindaci di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina devono riconvocare tutti i consiglieri e gli assessori regionali del territorio, i parlamentari della Marsica e il Presidente della provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, per assumere iniziative costruttive ed unitarie in difesa dei servizi sanitari territoriali. Il Piano attuale, infatti», spiegano i due esponenti politici, «in prospettiva il piano può pregiudicare la stessa sopravvivenza della struttura ospedaliera di Avezzano che potrebbe essere trasformata in semplice ospedale di territorio».
Venturoni ha parlato diffusamente delle difficoltà incontrate dall'amministrazione regionale nel gestire al Sanità pubblica, insistendo sulla impossibilità di reggere 35 ospedali "generalisti", dall'altro i sindaci hanno spiegato i problemi del Marsica che, a detta del sindaco Floris, «è il più territorio più penalizzato dal Piano di riordino».
Per il sindaco di Avezzano infatti «è vero che i tagli sono stati fatti in tutta la Regione, ma la Marsica è stata sicuramente quella che ne è uscita peggio».
Floris, da amministratore, sa bene quante e quali difficoltà ci sono nel gestire la cosa pubblica, ma per il Piano di riordino ritiene che «i tagli dovevano essere spalmati in modo più equo su tutta la Regione e non solo su determinate zone».
Le parole di Venturoni non hanno tranquillizzato affatto il sindaco di Pescina che resta fermo sulle sue convinzioni «il nostro ospedale non può essere cancellato in questo modo».
Radichetti, che da oltre 10 giorni protesta con la sua giunta contro i tagli previsti dal Piano di riordino sanitario, ha ribadito all'assessore regionale che «la struttura di Pescina ha delle efficaci specializzazioni che vanno tutelate e non soppresse».
La preoccupazione dei sindaci della Marsica, esposta a Venturoni dal primo cittadino di Pescina, è «il collasso dell'ospedale di Avezzano, che già tra mille difficoltà tenta di offrire un servizio ai pazienti».
Radichetti è pronto a portare avanti le sue proposte, e la sua contrarietà al Piano, anche al tavolo provinciale che a breve dovrebbe essere convocato.
Si è detto fortemente preoccupato per il futuro della sanità territoriale anche il sindaco di Tagliacozzo al quale Venturoni ha riferito che «l'Umberto I diventerà la seconda struttura di riabilitazione della Marsica».
Rossi si è detto insoddisfatto delle risposte di Venturoni che ha confermato «la soppressione dei posti per acuti all'ospedale di Tagliacozzo».
La prossima tappa della protesta marsicana contro il Piano di riordino sarà il tavolo provinciale nel quale i sindaci cercheranno in tutti i modi di proporre e far accettare delle modifiche a tutela del diritto alla salute dei loro cittadini.
Intanto il vice presidente del consiglio regionale e sindaco di Morino, Giovanni D'Amico (Pd), e il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio (Pd), hanno rivolto un appello ai sindaci marsicani chiedendo «di riconvocare tutti gli esponenti politici del territorio e di assumere delle iniziative costruttive ed unitarie in difesa dei servizi sanitari territoriali». «Malgrado l'assemblea dei sindaci della Marsica della scorsa settimana avesse assunto una posizione di dialogo per affrontare i problemi della sanità marsicana, il presidente della Regione Gianni Chiodi è risultato sordo alle loro richieste volte alla salvaguardia di presidi sanitari qualificati sul territorio marsicano. Anche alle loro proposte di altre metodologie di risoluzione dei costi non ha voluto dare alcuna disponibilità, alzando un muro. Per questo motivo», dicono D'Amico e Di Pangrazio, «i sindaci di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina devono riconvocare tutti i consiglieri e gli assessori regionali del territorio, i parlamentari della Marsica e il Presidente della provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, per assumere iniziative costruttive ed unitarie in difesa dei servizi sanitari territoriali. Il Piano attuale, infatti», spiegano i due esponenti politici, «in prospettiva il piano può pregiudicare la stessa sopravvivenza della struttura ospedaliera di Avezzano che potrebbe essere trasformata in semplice ospedale di territorio».
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