Abruzzo

Sara Marcozzi assunta in Regione: la decisione è del presidente Sospiri

9 Maggio 2025

La determina di nomina senza omissis svela la richiesta del leader forzista: «L’ex consigliera ha grande preparazione, ora la fornirà alla Regione»

PESCARA. È stato il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri di Forza Italia, a chiedere l’assunzione in un ufficio della Regione Abruzzo di Sara Marcozzi, ex consigliera regionale, due volte eletta con il M5S e poi passata in Forza Italia. È proprio Sospiri il signor “omissis”: il suo nome e il suo cognome compaiono sulla determina di nomina in versione integrale. Marcozzi, dice Sospiri al Centro, «ha una grande preparazione acquisita negli anni in consiglio: le abbiamo chiesto di venire a continuare a fornirla con e per Forza Italia in consiglio regionale». 

COMMENTI AL VELENO Una dichiarazione, quella di Sospiri, che non spegne la polemica politica. La notizia dell’assunzione di Marcozzi in Regione in veste di collaboratore politico ha innescato una ridda di commenti sulla pagina Facebook del Centro. «E pensare che la votarono per fare la rivoluzione», scrive Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista.

VIA GLI OMISSIS. La determina di nomina di Marcozzi, priva di omissis, rivela proprio che «il presidente della giunta per le elezioni, consigliere Lorenzo Sospiri, ha richiesto, l’assunzione della dott.ssa Sara Marcozzi, a tempo determinato e parziale al 50% del tempo pieno (18 ore settimanali) con inquadramento nell’area dei funzionari e dell’elevata qualificazione». 

MILLE EURO AL MESE. Marcozzi è stata assunta nella segreteria della giunta per le elezioni, per uno stipendio di almeno mille euro al mese oltre a un bonus: «Alla medesima spetta, per tutta la durata del rapporto di lavoro, il trattamento tabellare iniziale corrispondente all’area assegnata nonché la speciale indennità sostitutiva di ogni compenso degli istituti incentivanti la produttività e dello straordinario». Marcozzi è stata assunta «fino a scadenza ordinaria o anticipata della legislatura», quindi fino al 2029. 

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