Il parco regionale Sirente Velino

ABRUZZO

Parco regionale Sirente Velino, si decide se tagliare e farlo più piccolo

Il progetto di legge in discussione nella commissione Territorio e ambiente. Ma 11 associazioni chiedono alla Regione di fare marcia indietro

PESCARA. Domani giorno decisivo per il futuro del parco regionale Sirente Velino. Nella commissione Territorio e ambiente si torna a parlare del disegno di legge per la riduzione del perimetro dell'area naturale protetta. Undici associazioni ambientaliste chiedono alla Regione di tornare sui propri passi.

In una nota congiunta le associazioni Wwf Abruzzo, Lipu Abruzzo, Pro natura Abruzzo, Italia nostra Abruzzo, Mountain wilderness , Cai Abruzzo, Salviamo l'orso, Orso and friends, Altura Abruzzo, Appennino ecosistema, Comitato salviamo il parco Sirente Velino chiedono, in particolare, di non "perdurare in questa proposta scellerata" e ribadiscono che "l'eventuale taglio non porterà alcun vantaggio al territorio". Per questa ragione sottolineano la necessità di un confronto con tutti i portatori di interesse.

La proposta, ricorda l'associazione, prevede una riduzione del perimetro del parco di circa 8mila ettari. Riduzione che interessa soprattutto la Valle Subequana. "Nei mesi scorsi le associazioni ambientaliste hanno messo in atto una grande mobilitazione, la petizione on line ha raggiunto quasi 125.000 firme - sottolineano le undici associazioni firmatarie - cinquanta personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane hanno firmato un appello rivolto al presidente della Regione e all'assessore regionale all'Ambiente, è nato un comitato di cittadini". "La Regione Abruzzo è rimasta sorda agli appelli - prosegue la nota delle associazioni ambientaliste - il presidente Marco Marsilio non ha mai incontrato le associazioni o sentite le popolazioni per raccogliere le istanze e confrontarsi con tutti i portatori di interesse, accampando come 'volontà del territorio' delibere di consigli comunali datate di diversi anni e riferite a compagini amministrative spesso mutate".

Tra le richieste degli ambientalisti c'è un piano di rilancio del parco regionale Sirente Velino, commissariato dal 2015, attraverso la nomina di un direttore e di un presidente "di alto profilo culturale, espressione del mondo accademico, della ricerca scientifica, con conoscenza e competenza nel campo della conservazione della natura, capace di rilanciare il parco e dargli il giusto posto che merita tra le aree protette italiane", e l'approvazione piano di assetto naturalistico "strumento fondamentale per intervenire nel territorio anche con azioni di promozione e incentivazione, che aspetta da 3 anni di essere approvato dalla Regione Abruzzo". "L’attuale legislatura - concludono le associazioni - ha la possibilità di ribaltare questa situazione e segnare un cambiamento: non perda questa occasione per farlo. Nei fatti l’area protetta ha vissuto più anni in gestione di commissariamento o con presidenti facenti funzione che in amministrazione ordinaria. Ha subito molti attacchi anche dal punto di vista territoriale, nel 1998, nel 2000 e nel 2011 sono stati già tagliati molti ettari, creando l’attuale perimetro poco funzionale alla continuità ambientale visto che è presente un cuneo di territorio non protetto che si insinua all’interno del parco stesso”.

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