Primavera: "Basta rinvii sui consorzi"

Lo slittamento di altri 18 mesi preoccupa gli imprenditori

PESCARA. «La riforma dei consorzi industriali va attuata prima dei diciotto mesi annunciati, e soprattutto coinvolgendo tutte le parti sociali, perché a questo punto bisognerà vigilare per evitare la creazione di un nuovo carrozzone». Chiaro il messaggio che Paolo Primavera, vice presidente regionale di Confindustria, consegna alla classe dirigente regionale sulla riforma che porterà alla creazione di un unico soggetto, l'Azienda regionale delle aree industriali.

«Una riforma che attendiamo da anni», ci tiene a sottolineare Primavera, «e mi sembra davvero esagerato aspettare un altro anno e mezzo prima di renderla finalmente operativa. Speriamo che questo limite possa essere almeno dimezzato a nove mesi».

Primavera analizza poi il testo definitivo uscito dalla burrascosa assemblea regionale di martedì, evidenziando incongruenze con la bozza di legge precedentemente concordata con le parti sociali: «Alcuni articoli sono stati svuotati e rinviati al regolamento attuativo, che se rimanesse solo in mano alla politica sarebbe certamente burocratizzato. Su questo provvedimento c'era l'accordo di entrambi gli schieramenti e questo mi preoccupa. Chiediamo il coinvolgimento forte delle imprese». Secondo Primavera, mancherebbe un articolo che prevedeva uno stipendio inferiore a quello di un consigliere regionale per l'amministratore unico della nuova agenzia, e un altro, che escludeva la costituzione di un consiglio di amministrazione.

«Chiudiamo sette consorzi per creare un carrozzone? Ricominciano forse i giochetti della politica?», si chiede Primavera. «Nel cda devono entrare anche gli imprenditori, solo stando all'interno potremo infatti controllare che la nuova agenzia diventi un soggetto utile per la crescita delle imprese. Veniamo da consorzi morti 15 anni fa, quando vennero commissariati. Un vero e proprio ostacolo per le imprese».

Più comprensivo Fabio Spinosa Pingue, presidente degli industriali aquilani: «Salutiamo una riforma attesa da tre lustri. L'anno e mezzo per rendere operativa la nuova agenzia è un tempo tecnico per stabilire statuto, regolamento e compagine dei soci. Avevamo chiesto di estrapolare dalla riforma il consorzio dell'Aquila per almeno 24 mesi per la situazione particolare che vive il capoluogo di regione. Ovvio», prosegue Spinosa Pingue, «che nell'organizzazione dobbiamo essere coinvolti per riuscire ad avere servizi di qualità a prezzi competitivi. Per troppi anni si è pensato solo a piazzare uomini di fiducia dei politici non rendendo funzionali i consorzi. A rappresentarci potrebbe essere Unioncamere».

«Apprezzo chi ha la volontà di cambiare», commenta Enrico Marramiero, presidente di Confindustria Pescara, «ma la strada intrapresa non è quella che auspicavamo. Per il consorzio di Pescara e Chieti, il peggiore dei sette, eravamo più propensi a una liquidazione con compiti assegnati a enti sovracomunali come le Province. Con l'ultima approvazione» sostiene Marramiero «si sono aggiunti elementi non certo entusiasmanti, come la proroga di 18 mesi. Temo però che difficilmente un'agenzia unica possa risultare efficiente e funzionale. Già è difficile ottenere buoni risultati quando si uniscono realtà ben collaudate, figuriamoci quando a mettersi insieme sono tante inefficienze». (l.z.)

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