Province e federalismoPescara la più poveracon 25 euro per abitante

Studio del Pd su costi e ricavi degli enti territoriali

PESCARA. Avere oltre 200.000 abitanti; poter definire in modo chiaro i servizi da erogare ed essere in grado di coordinare e realizzare investimenti sul territorio. Sono le condizioni necessarie, secondo uno studio del Pd, per dare senso e utilità all'esistenza delle province.

Da anni in Italia è in corso un dibattito sull'utilità delle provincie. C'è chi non le vuole, e chiede la loro abolizione, e c'è chi periodicamente propone di istituirne di nuove dice il senatore del Pd, Marco Stradiotto, che, conTrecentoSessanta, ha curato la ricerca volta a comprendere gli elementi necessari alla tenuta istituzionale e di finanza pubblica del Paese di questi enti.

Più in generale lo studio analizza i bilanci consuntivi 2008 di tutte le province italiane: sono comprese le entrate e spese in parte corrente, ma non le spese in conto capitale (per infrastrutture) in quanto - sostiene lo studio - poco indicative a causa del Patto di stabilità.

Dallo studio emerge che la Provincia con trasferimenti pro-capite più bassi in Italia è quella di Pescara con 25 euro a testa ogni anni, mentre quella di Trieste è in testa con 280 euro per abitante.

Lo studio sostiene che l'indebitamento complessivo delle province è pari a 11,5 miliardi, 196 euro a testa.

Per questo la ricerca ha classificato le province sulla base di una serie di indicatori, ricavati dai bilanci consuntivi del 2008 che vengono messi in relazione con il numero di abitanti.

Debito e abitanti. La Provincia che nel 2008 ha l'indebitamento pro capite più alto è Catanzaro, con 594 euro per abitante. Il più basso è a Carbonia-Iglesias e Olbia-Tempio: neppure un euro.

Spesa per il personale. La Provincia con la spesa per il personale più alta è Vibo Valentia, 104 euro per abitante; la più bassa a Olbia-Tempio, 22 euro.

Spesa per abitante. La provincia che ha la spesa corrente pro capite più alta è Siena, con 345 euro. La spesa minore è a Varese con 87 euro.

Entrate tributarie. La Provincia con le maggiori entrate proprie è Prato con 95 euro e quella con minori entrate proprie Trieste, 36 euro.

In molti casi i bilanci delle province si caratterizzino come dei «passa-soldi», ovvero istituzioni che sul territorio hanno come prioritario incarico quello di usare trasferimenti (dallo Stato centrale e da regioni) per distribuirli ad altri enti o realtà private si osserva nello studio che, «per questa ragione, ha privilegiato negli indici di virtuosità l'utilizzo delle risorse proprie per la realizzazione delle funzioni fondamentali».

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