I fratelli Marasca di Manoppello

INDUSTRIA

Quando l'Abruzzo compra e salva altre aziende: l'esempio di Walter Tosto e Marasca

La spa di Chieti continua ad espandersi e acquisisce in Emilia Romagna (Cesena) le storiche Officine Maraldi. E il gruppo di Manoppello rileva l'altrettanto storico marchio Tortella di Ortona

PESCARA. Aziende abruzzesi salvano imprese storiche dal fallimento definitivo. Sono la Walter Tosto spa di Chieti che ha acquisito in Emilia Romagna (Cesena) le storiche Officine Maraldi, fallite nel 2017 e andate all'asta nel marzo scorso ed il Gruppo dei fratelli Marasca di Manoppello (Marasca Group, 70 dipendenti) che ha rilevato per un milione di euro l'altrettanto storico marchio Tortella di Ortona.

Si tratta di due operazioni che, suppure in diversi mercati (la prima nel petrolchimico, la seconda nel ramo delle macchine agricole), hanno come obiettivo comune il rilancio di brand consolidati del made in Italy inglobandoli nelle rispettive filiere produttive, conservando e in prospettiva incrementando l'occupazione.

Luca Tosto, c.e.o. di Walter Tosto spa

Walter Tosto guidato da Luca Tosto ha più di 1.100 dipendenti in tutta Europa e un giro d’affari consolidato di circa 170 milioni di euro. L'operazione con Officine Maraldi rientra nella strategia industriale di espansione che ha portato l'azienda teatina ad acquisire, nel 2001, il marchio Bosco Industrie Meccaniche e, tre anni fa, la società Belleli Energy Cpe (caldareria). Officine Maraldi, fondate nel 1947, ha per oltre settant’ anni operato nel settore della caldareria petrolchimica, esportando i propri apparecchi a pressione in tutto il mondo. Nel 2017 la crisi con il fallimento. Ora si ricomincia, puntando sullo stoccaggio di gas e dei serbatoi criogenici.

L'operazione della Nuova Tortella ha altri numeri e se vogliamo anche un sapore romantico. I fratelli Carlo ed Enrico Marasca hanno manifestato il loro interesse da abruzzesi verso un'altra azienda abruzzese come appunto la Tortella di Ortona (10 dipendenti). "Localizzare la produzione sul territorio, contribuire al rilancio occupazionale locale, è un fatto di fiducia verso il futuro e la dimostrazione che il made in Italy è una caratteristica imprescindibile per l’ azienda”, sostengono i due fratelli che ora per il prossimo biennio prevedono una crescita occupazionale per il Gruppo di circa 20 unità.