Regione, costi quasi raddoppiati per lo staff di Chiodi

16 Dicembre 2011

L'Idv: per il personale che segue la giunta quest'anno si spendono oltre 3 milioni di euro

PESCARA. La colonna dei segni meno che spegne, anno dopo anno, le voci di spesa del bilancio regionale non attenua l'effetto moltiplicatore che incrementa i costi della politica in Abruzzo, portandoli fin quasi al raddoppio nell'ultimo biennio. Si parla qui dello staff presidenziale al servizio del governatore Gianni Chiodi, e del personale, interno ed esterno all'amministrazione, assegnato agli entourage degli assessorati regionali.

Sono due curve che si muovono in direzioni opposte: la prima, diretta in basso, traccia gli effetti dei tagli dettati dall'incalzare della crisi finanziaria e dalla continua riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni e agli enti locali; la seconda, proiettata verso l'alto, non sembra neppure scalfita dai provvedimenti restrittivi, e dai sacrifici imposti ai cittadini a ogni livello dell'organizzazione politica e amministrativa.

Dopo i direttori e i dirigenti, che quest'anno si sono visti raddoppiare premi di risultato uguali per tutti rispetto al 2010, è la volta del personale assegnato al presidente e agli assessori regionali a finire nel mirino del capogruppo dell'Italia dei valori, Carlo Costantini, il quale avrebbe accertato, presso la direzione Risorse umane e strumentali della Regione, come la spesa per pagare gli staff sia passata dal milione 953 mila e rotti euro del 2009 a due milioni 355mila nel 2010, per approdare ai 2 milioni 853mila euro registrati sino alla data del 13 dicembre scorso.

«Si taglia su tutto, tranne che alle strutture di supporto della giunta regionale» è la sintesi di Costantini, che descrive così la difficoltà con cui ha potuto avere accesso ai dati: «Sono informazioni che dovrebbero essere di pubblico dominio, in realtà non è così. Soltanto scorrendo il dispositivo di un decreto apparentemente innocuo, ottenuto dopo giorni e giorni di richieste di documenti, è venuta alla luce una verità che, sia pure parziale, rivela il dato incredibile del quasi raddoppio dei costi».

La stima sulla proiezione di spesa entro la fine dell'anno, prosegue il capogruppo dell'Idv, si colloca infatti poco oltre i tre milioni di euro. «E tuttavia», riprende Costantini, «quello che fino a oggi si è riuscito ad accertare, alla faccia delle operazioni trasparenza di Chiodi, non trova ancora giustificazione nei numeri».

La tabella dei collaboratori del governatore (guarda) e quella dei singoli assessori (guarda), unita a una valutazione sommaria della spesa per il personale interno assegnato ai vari compiti, non chiariscono del resto le ragioni di un simile aumento della spesa. Lo stesso leader di opposizione è costretto ad azzardare solo delle ipotesi. «Forse», dice, «seguendo le pratiche già sperimentate con i dirigenti, l'amministrazione regionale ha cominciato a strapagare anche collaboratori e portaborse; oppure i dati emersi dagli uffici regionali non comprendono tutti i collaboratori e i portaborse». Costantini propone anche una terza spiegazione per dare un senso all'incremento costante dei costi: «Potrebbero essere entrate in campo, rispetto al 2009 e al 2010, spese non rendicontate esplicitamente».

Ai costi per gli staff presidenziale e assessorili vanno naturalmente aggiunte, con conti separati, le strutture di cui il governatore si avvale nella sua doppia veste di commissario alla Ricostruzione e alla Sanità. Ma questa è un'altra storia. Definito il lato della protesta, l'Idv suggerisce di uscire dalla spirale dei costi con un disegno di legge che fissa un tetto massimo di spesa (un milione e mezzo di euro) per consentire il funzionamento delle strutture di supporto. Il tutto in stretta coerenza con il rigore imposto a tutta la comunità abruzzese.

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