Regione, diventano legge i tagli degli stipendi

Riforma approvata da tutti i gruppi. Chiodi: Siamo i primi in Italia

L'AQUILA. Notte storica al consiglio regionale dell’Abruzzo: con il voto favorevole di tutti i gruppi è stata approvata la legge Pagano che riduce le indennità dei consiglieri e cancella alcuni privilegi su stipendi e vitalizi. Soddisfatto il presidente della giunta, Gianni Chiodi: «Non è una mera riduzione degli stipendi, ma siamo la prima Regione in Italia ad approvare una legge guida che, tra l’altro, cancella 50 vecchie leggi. Segno di buona qualità legislativa». Anche il capogruppo consiliare del Pd, D’Alessandro, è contento: «Una pagina storica della Regione Abruzzo, non era mai accaduto prima».

Nell’ultima seduta prima delle vacanze, il consiglio regionale a maggioranza (Pd astenuto, Idv e Udc contro) ha approvato anche la manovra finanziaria, in realtà un provvedimento contenitore, che destina circa 27 milioni di euro, tra gli altri, al sociale e ai trasporti. La situazione si è sbloccata anche in seguito al taglio di 222 mila euro dalla Legge 56, destinati al sociale, e che prima erano stati destinati ai contributi a pioggia ad associazioni per manifestazioni non di grande rilievo. Alla Legge 56 rimangono 350 mila euro per il 2010.

Su richiesta delle opposizioni è stato anche approvato un emendamento, a firma del consigliere del Pd Franco Caramanico che consente agli uffici di rinnovare i contratti al personale precario su progetti da realizzare. Un altro consigliere del Pd, Giuseppe Di Pancrazio, ha presentato un emendamento con il quale si stabilisce, senza equivoci, che i circa 7 milioni di euro provenienti dal risarcimento assicurativo per i danni causati dal terremoto alla sede della giunta a Palazzo Centi siano blindato per quello scopo specifico.

In mattinata la seduta era stata dedicata alla discussione sulla bufera giudiziaria che ha coinvolto l’ex assessore all’Ambiente, Daniela Stati. Poi si è passati a discutere degli oltre 3 milioni di contribuiti a pioggia, con centinaia di emendamenti presentati dall’opposizione. Il centrosinistra ha chiesto che i fondi venissero dirottati per finanziare i capitoli di spesa sul trasporto per disabili e sulla povertà. La situazione si è sbloccata dopo lunghe riunioni della maggioranza e, in ultimo, della minoranza. Conciliaboli tra esponenti delle due coalizioni hanno prodotto, alla fine, la riduzione degli emendamenti a una decina. La maggioranza di centrodestra è dovuta scendere a un compromesso altrimenti non sarebbe bastata l’intera notte per la discussione.

«Il centrodestra non deve pensare che alle opposizioni verrà sonno», aveva detto, infatti, il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro aggiungendo: «Non è consentibile disporre di finanziamenti che assomigliano molto a una distribuzione a pioggia e lasciare capitoli fondamentali a zero. La nostra battaglia è di prendere questi fondi e di metterli sul trasporto dei disabili visto che, fino a oggi, le Province, che hanno la competenza in materia, non possono garantire il servizio: una cosa vergognosa». In riferimento ai finanziamenti a pioggia, l’assessore alla cultura Mauro Di Dalmazio aveva spiegato che «le graduatorie sono legate a domande presentate nel 2008 ed istruite nel 2009 e, quindi, non relative al periodo di questa amministrazione». Berardino Santilli

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