SISMA

Ricostruzione, la De Micheli: sosterremo anche chi ha seconde case

Il commissario straordinario parla di aree camper ed è ottimista sulla conversione del decreto di proroga delle spese: "Ma non bisogna abbassare la guardia"

ROMA. «Sosterremo chi ha una seconda casa nelle aree colpite dal terremoto perché questi immobili hanno tempi di ricostruzione più lunghi ma aiutano a favorire il turismo importante per quelle zone». Lo ha detto il commissario straordinario per le aree del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016 Paola De Micheli. Intervenendo al convegno dal titolo "Save The Apps - Apennines Discovery", iniziativa di trasformazione digitale e innovazione sociale della Fondazione Aristide Merloni per promuovere la ripresa dell'Appennino dopo il Terremoto del Centro Italia, De Micheli ha parlato di «aree camper per consentire ai titolari di seconde case di rimanere in quelle zone».

In merito al decreto legge che stabilisce la proroga della scadenza della busta paga pesante, la proroga e la sospensione dei termini per gli adempimenti e i versamenti tributari e contributivi, la sospensione del pagamento del canone RAI e delle principali utenze domestiche per le aree terremotate, la De Micheli è parsa ottimista: «In zona Cesarini, è stato approvato il decreto, ora sono fiduciosa sulla sua conversione in Parlamento con l'aggiunta dei correttivi che abbiamo condiviso con i gruppi parlamentari. Il mio metodo - ha aggiunto - è quello di continuare a martellare le istituzioni».

E poi ha lanciato un allarme: «Mi arrivano segnali inequivocabili di un aumento della spesa. Teniamo il fronte. Temo che ci siamo segnali che denotano un'idea della ricostruzione collegata al business. Io lo so, sono un'imprenditrice, non sono Alice nel Paese delle Meraviglie ma non bisogna esagerare. La ricostruzione deve continuare a mantenere un filone etico senza il quale diventa un'altra cosa che non è quello che è immaginato». Il commissario straordinario alla ricostruzione ha quindi sottolineato che «siamo nella fase della ricostruzione perché i cantieri sono aperti e siamo nel tempo della decisione finale». «Abbiamo messo delle regole, alcune sono migliorabili ma altre sono dei presidi su come le risorse pubbliche devono essere utilizzate perché possono esserci appetiti illegali da parte di chi nell'illegalità vive». «Mi arrivano continuamente richieste di abbassare queste difese ma se devo abbassare le difese adesso che sono a un miglio dall'aumento dei cantieri io non sono disponibile. Dobbiamo fare fronte culturale: abbiamo dei presidi sui quali non bisogna abbassare la guardia. Qui ci sono un sacco di soldi e dove ci sono tanti soldi....».