Rifiuti, emergenza discariche

Teramo e L’Aquila impianti colmi. Pescara discute sul mega progetto Deco. La raccolta differenziata non decolla, la giunta rivede il piano regionale

PESCARA. Una discarica di 170 mila metri cubi, riautorizzata per altri 31 mila che da domani è «satura fino al collo». La provincia di Teramo entra per prima nell’emergenza rifiuti poi toccherà a quella dell’Aquila che per ora si barcamena tra gli impianti di Santa Lucia di Avezzano, colma ma riaperta con decreto post terremoto, la mini discarica di Poggio Picenze e l’impianto di Sulmona.

Pescara e Chieti hanno invece imbroccato la svolta con impianti nuovi o ammodernati. A Collecorvino una società la «Deco» è pronta ad avviare un mega discarica di due milioni di metri cubi, mentre a contrada Casoni di Chieti è prevista l’inaugurazione dell’impianto di essiccazione che ridurrà del 50% il volume del pattume. Metà regione quindi è in emergenza e l’altra metà è pronta ad attivare progetti che non piacciono ai cittadini residenti. A Teramo in queste ore si prevede la chiusura dell’impianto di Notaresco, e il Consorzio intercomunale rifiuti solidi urbani (Cirsu) dovrà interrompere il servizio e dirottare il pattume nella discariche di Cerratina di Lanciano e di Colle Cese di Spoltore.

Teramo fa affidamento in due nuovi impianti: una discarica di 485 metri cubi più ad Atri un impianto di 90 mila. Anche la provincia dell’Aquila punta su due discariche una autorizzata lo scorso anno a Sulmona di 300 mila metri cubi ma autorizzata solo per 70 mila e l’altra a Gioia dei Marsi di 300 mila metri cubi che fa parte del consorzio Aciam di Avezzano.

La provincia di Pescara è quella dove si assiste ad un maggiore attivismo. Il 15 settembre si terrà una Conferenza di servizio per l’apertura a Collecorvino del mega impianto «Deco» che fa capo all’imprenditore Di Zio, una struttura per rifiuti speciali che potrebbe ospitare anche i rifiuti solidi urbani. I residenti, come nel caso di Gioia dei Marsi, contrada Casoni di Chieti e a Collecorvino sono sul piede di guerra ma finora la realizzazione dei progetti non sono stati interrotti. Sempre in provincia di Pescara è stata autorizzata dal Comune di Pianella una discarica di 80 mila metri cubi.

In provincia di Chieti le cose sono abbastanza tranquille. L’impianto consortile di Cerratina di Lanciano ha una capacità residua di 400 mila metri cubi, mentre a Contrada Casoni di Chieti è tutto pronto per l’apertura dell’impianto di bio-essiccazione. Attualmente i rifiuti nella discarica vanno “tal quale” con il nuovo sistema i rifiuti saranno trattati e ridotti del 50% aumentando quindi la capacità di smaltimento della discarica.

Una grossa novità invece arriva dalla raccolta differenziata. L’obiettivo era arrivare al 40% ma lo scopo si è rivelato troppo alto per l’Abruzzo dove la differenziata è al 24% con una progressione di 3-4 punti l’anno. Dalla giunta regionale del presidente Gianni Chiodi è arrivata l’indicazione dell’abattimento del tetto 40% per conferire buona parte del pattume trattato come Cdr (Combustibile da rifiuti) in «recupero energetico». «Abbiamo avuto indirizzo dal presidente Chiodi», spiega Franco Gerardini, dirigente del servizio gestione di rifiuti della Regione, «di modificare la legge 45 del Piano rifiuti e togliere il limite del 40% di raccolta differennziata prevedendo al recupero energetico di circa 250 mila tonnellate di combustibile da rifiuti».