L'AQUILA. Striscioni, cori, contestazione e il sindaco Biondi aggredito nel parapiglia. Sono i momenti di tensione vissuti davanti alla chiesa delle Anime Sante durante la visita del ministro dell'Interno Matteo Salvini all'Aquila.

Esposti striscioni e lanciati cori di dissenso ("sciacallo"; "siamo tutti clandestini"; "siamo tutti antifascisti"; "siamo tutti quanti terroni") ai quali i supporter del ministro hanno risposto con applausi. Manifestanti spintonati a più riprese dalla polizia schierata con agenti del reparto Mobile nel tentativo di tenere lontani i contestatori nel bel mezzo della fiera dell'Epifania tra famiglie e visitatori in giro tra le bancarelle. Salvini è rimasto a fare i selfie, apparentemente indifferente. Alla fine i manifestanti hanno guadagnato il sagrato della chiesa da dove hanno continuato a contestare duramente il vicepremier leghista.

Nel parapiglia di piazza Duomo (da una parte i fan di Salvini, dall'altra un nutrito gruppo di contestatori) coinvolto anche il sindaco Pierluigi Biondi al quale sono caduti gli occhiali nel corso di un confronto ravvicinato con alcuni manifestanti. Il sindaco, duramente apostrofato da alcuni cittadini, si è difeso e, nel corso di un parapiglia con spintoni dall'una e dall'altra parte, ha allungato la mano verso il volto di un contestatore.

A quel punto è scattata la reazione e un altro manifestante ha colpito con una manata Biondi che nella circostanza ha perso gli occhiali. Poi è stato allontanato e la polizia ha calmato gli animi. Più tardi lo stesso sindaco ha riferito di essere stato "aggredito" mentre camminava verso la villa comunale sede dell'incontro pubblico di Salvini. Biondi ha poi aggiunto: "Ho vissuto il terremoto, ho riconosciuto i morti sotto le macerie, non mi spaventano certo situazioni come queste".