Sevel come Pomigliano, il no della Fiom

I delegati delle tute blu disertano l'incontro con Fiat: pronti a riprendere gli scioperi

ATESSA. La Fiom di Chieti diserta la trattativa sul monte ore di permessi sindacali alla Sevel in programma dopodomani a Torino. La scelta è scaturita al termine della riunione del comitato degli iscritti della Fiom della Sevel con le strutture provinciale, regionale e nazionale dell'organizzazione. Al tavolo ci sarà la Fiom nazionale, ma solo in veste di osservatore.

Nell'incontro sindacale di giovedì si discuterà del monte ore e di diritti sindacali. La Fiom provinciale ha deciso di non partecipare poiché nel pacchetto rientrano in particolare le clausole sulla limitazione dei diritti dei lavoratori, la stesse, ritiene, che sono state portate negli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. «Una dimostrazione», secondo il sindacato, «su come l'azienda intenda portare le norme contestate anche in Sevel».

Di certo i rappresentanti nazionali delle tute blu insisteranno con la Fiat affinché venga aperto un confronto a tutto campo sullo stabilimento di Atessa, come era stato richiesto nelle settimane passate con alcune lettere inviate all'azienda e all'amministratore delegato Sergio Marchionne, che ha origini abruzzesi.

Se tuttavia Fiat decidesse di non aderire alla proposta, la Fiom riprenderebbe le iniziative di lotta nella fabbrica dei furgoni, a partire dagli scioperi in occasione degli straordinari in corso al sabato. Oggi è previsto un banchetto informativo davanti ai cancelli Sevel con la distribuzione di volantini.

«I lavoratori della Sevel vivono una fase di preoccupazione sull'evolversi della vertenza Fiat, in un momento in cui stanno affrontando un notevole sforzo produttivo, di fronte a un mercato in forte recupero, con un aumento dei carichi e ritmi di lavoro, gravi rischi per la salute e la sicurezza e senza alcun riconoscimento economico, perché non hanno avuto neppure il premio di risultato», attacca la Fiom.

«Abbiamo chiesto un confronto sul futuro dello stabilimento di Atessa, sul suo sviluppo produttivo ed occupazionale, nonché sull'assetto organizzativo e la sicurezza dei lavoratori, mantenendo un comportamento responsabile e sperando in un cambiamento di marcia per condividere le giuste soluzioni ai problemi della fabbrica», prosegue il sindacato, «ma la convocazione della riunione di giovedì non va certo in questa direzione, perché in discussione ci sono solo il monte ore e i diritti sindacali».

Sulla Sevel la Fiom reclama un tavolo anche verso le istituzioni, soprattutto con la Regione.
In particolare intende conoscere l'esito del vertice che il governatore Gianni Chiodi ha avuto qualche settimana fa con Fiat. Chiede chiarezza sul futuro dello stabilimento nell'interesse degli oltre seimila lavoratori. Su questo fronte il sindacato valuta la possibilità di organizzare un sit-in davanti alla sede della Regione a Pescara.

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