Spaghetto quadrato, forchettate tra De Cecco e Molisana

8 Maggio 2014

PARMA. «Sono curioso, non vedo l'ora di provarlo». Al Cibus lo chef stellato di Senigallia (Ancona) Moreno Cedroni guarda con interesse allo spaghetto quadrato, la “new entry” tra gli scaffali del...

PARMA. «Sono curioso, non vedo l'ora di provarlo». Al Cibus lo chef stellato di Senigallia (Ancona) Moreno Cedroni guarda con interesse allo spaghetto quadrato, la “new entry” tra gli scaffali del pastificio La Molisana di Campobasso che ne ha registrato il marchio lo scorso anno. «È da provare», dice lo chef, «dobbiamo vedere che consistenza può avere in bocca, e ancor prima voglio vedere come reagisce in cottura l'angolo retto. Anche la masticazione è diversa, e magari l'angolo a 90 gradi può dare più soddisfazione del tradizionale maccherone alla chitarra a cui sembra ispirarsi ma quella è una pasta all'uovo, e quindi regge meno alla cottura rispetto a quella di semola».

Ma la novità,come scritto ieri sul Centro, sta provocando una querelle sul confine Abruzzo-Molise. La De Cecco di Fara San Martino ha annunciato al Cibus il lancio degli “spaghettoni quadrati”. «Un prodotto della tradizione abruzzese che si perde nella notte dei tempi», avevano detto all’Ufficio relazioni esterne, «la pasta alla chitarra, presente da decenni nella gamma del pastificio guidato da Filippo Antonio De Cecco». «Quando si vuole replicare un'idea è segno che si tratta di una buona idea!», commenta Giuseppe Ferro, amministratore delegato de La Molisana spa che spiega: «Nel 2013, in occasione di TuttoFood La Molisana lanciò sul mercato lo Spaghetto Quadrato, una rivisitazione in termini di spessore e dimensioni dello spaghetto alla chitarra tipico della tradizione gastronomica dellAbruzzo-Molise, un'unica regione fino al 1963. Indovinata e vincente sembrerebbe la scelta del naming registrato nel luglio 2013, che ha fatto diventare il prodotto un vero cult tra i consumatori. E i primi dati vendita al Cibus 2014 attestano proprio lo Spaghetto quadrato in cima alla lista dei formati alto-vendenti. Pertanto», conclude l'ad del Gruppo Ferro, «l'azienda difenderà la paternità del marchio nelle opportune sedi».