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3 luglio

2 Luglio 2025

Oggi, ma nel 1981, a New York, il medico e giornalista Lawrence Altman firmava il breve pezzo, sul New York Times, intitolato “Rare cancer seen in 41 homosexual”, relativo alla scoperta del sarcoma di Kaposi su gay di New York e di Los Angeles secondo lo studio dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi: era il primo piccolo articolo (nella foto, particolare, il testo da adattamento della ricostruzione grafica di David Belliconi per il post “40 anni con Hiv, in piazza con plus Roma” pubblicato sul blog del Bianconiglio il 7 febbraio 2021) a trattare l’Aids pur senza nominare la sindrome da immunodeficienza acquisita. E 8 di quei malati menzionati erano deceduti entro 24 mesi dalla diagnosi di quel raro tumore. Già il 5 giugno precedente, su Morbidity and mortality weekly report, il bollettino settimanale del Centro di Atlanta erano stati segnalati casi sospetti di polmonite da Pneumocystis carinii in cinque uomini non etero. Per la prima volta nel Belpaese, in occasione del 40° anniversario di quell’iconico trafiletto sul NYT, verrà organizzata, con la partecipazione di Angela Infante, tra l’altro counselor professionale nell’Unità operativa complessa del reparto di malattie infettive del policlinico Tor Vergata della Città eterna, e di Filippo Leserri, co-fondatore e poi presidente di Plus Roma, una manifestazione, di tipo flashmob, in piazza dell’Esquilino, nella Capitale, dalle 18.30. Evento con 41 attivisti in maglia rossa, per sensibilizzare sul fenomeno da 38 milioni di vittime nel globo e sul lungo percorso attraversato dall’informazione e dalle cure sulla sieropositività. Ma anche per rimarcare il diritto alla salute delle persone affette. Argomenti controversi e non proprio alla portata di tutti, ma comunque importanti e da affrontare senza remore in una nazione che si voglia definire davvero civile, sentirsi coraggiosa e soprattutto che intenda marciare al passo coi tempi. Nelle intenzioni del comitato promotore dell'appuntamento del 3 luglio 2021 quel momento sarà inteso anche, inevitabilmente, come una sorta di commemorazione delle vittime dell’Aids a livello planetario. Ma assolutamente da non intendersi come gesto “triste”, semmai come azione “vitale”, inevitabilmente anche “a valenza politica”.