La nuvola a mensola che ha coperto ieri il cielo di Pescara nella foto di @ritrattidelicati - Francavilla

LA SPIEGAZIONE DEGLI ESPERTI

Sul web impazza la "nuvola a mensola" comparsa a Pescara / VIDEO

Diventa virale il fenomeno denominato shelf cloud che si forma quando si scontrano due masse d'aria: una più fredda e secca, l'altra più calda e umida

MILANO. È ormai diventata virale sul web la super nuvola dall'aspetto apocalittico che incombe sul cielo di Pescara: si tratta di una nuvola "a mensola" (shelf cloud) che si forma quando si scontrano due masse d'aria molto diverse fra loro, una più fredda e secca e una più calda e umida. «È un fenomeno sicuramente impressionante e abbastanza raro, soprattutto per le sue dimensioni, ma che non è dovuto ai cambiamenti climatici», rassicura Marina Baldi, climatologa del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

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L'inedito fenomeno delle nuvole a mensola
Scatti e filmati catturati a Pescara da Luciano Orsini e postati sul profilo facebook Meteo Chieti Abruzzo. Dal video, si nota chiaramente l'ingresso del fronte d'aria fredda con impetuose raffiche di vento e queste nubi particolari meglio conosciute come shelf cloud

«Le nuvole a mensola, o shelf cloud, si formano lungo la cosiddetta "linea di groppi", o squall line, che delimita l'arrivo di una super cella temporalesca di grandi dimensioni», spiega l'esperta. «Il fronte freddo, al suo arrivo, solleva violentemente le masse d'aria più calde preesistenti al suolo, le quali risalendo condensano dando vita alla shelf cloud che può protendersi in un inarcamento, la cupola più chiara che si vede nelle immagini, mentre sotto la parte più scura è quella più umida dove si sta formando il temporale». «Queste nuvole si estendono per qualche chilometro e hanno una durata abbastanza breve», prosegue Dino Zardi, fisico dell'atmosfera dell'università di Trento. «Non vengono fotografate spesso, ma non sono insolite nel nostro Paese. Quello che però non sappiamo ancora è se la loro frequenza aumenterà nel prossimo futuro con i cambiamenti climatici in atto: la statistica che abbiamo non è ancora abbastanza robusta». Per avere risposte certe «serviranno nuovi dati per aumentare la casistica, ma anche più risorse per la ricerca».